Manca solo la data e il luogo, ma il no al biodigestore di Chianche supererà i confini delle terre del Greco di Tufo e arriverà fino in città. E’ quanto deciso ieri sera a margine della riunione straordinaria convocata dal coordinamento “No al biodigestore, sì al Greco di Tufo” presso il Municipio di Tufo, a cui erano presenti amministratori locali delle aree D.O.C.G. irpine, consiglieri comunali dell’Areale, imprenditori vitivinicoli, associazioni di categoria, movimenti ambientalisti.
“Non c’è più margine di confronto, il consiglio d’ambito ha indicato Chianche come sito idoneo alla realizzazione del biodigestore e a noi non resta che iniziare una mobilitazione permanente non solo nel nome della terra del Greco di Tufo e della Valle del Sabato, ma dell’Irpinia tutta” ha detto il portavoce Ranieri Popoli ai microfoni di TeleNostra.
“Una grande manifestazione ad Avellino città che supererà quella di due anni fa, che vide marciare su Chianche decine e decine di trattori contro il biodigestore. Sarà- prosegue Popoli- una manifestazione come sempre civile e pacifica, ma ferma nello spirito. Alla testa del corteo ci saranno i produttori vitivinicoli che sono quelli maggiormente danneggiati da una scelta scellerata, adottata senza alcun giudizio, inconcepibile”. Un modo per il coordinamento, di riportare la questione all’attenzione della politica: “la campagna elettorale, questa volta la faremo noi. Al di là delle dichiarazioni e di alcune posizioni individuali, in tre anni non è stato fatto niente. Non ci siamo mai limitati a dire no al biodigestore, abbiamo sempre proposto un’idea di sviluppo diverso per questa zona. Saremo in campagna elettorale per difendere il territorio e anche la provincializzazione del ciclo integrato dei rifiuti che si può realizzare, ma non così. Quella di Chianche- conclude – è stata una scelta politica e di interessi diversi da quelli dei cittadini e dei territori”.
DI SEGUITO IL DOCUMENTO REDATTO DAL COMITATO
Inizia la mobilitazione permanente del Comitato “Nessuno tocchi l’Irpinia” che nasce dalla straordinaria esperienza del Coordinamento “No al biodigestore, Si al Greco di Tufo” arricchendosi del contributo di tante nuove energie e sigle associative, perché la battaglia di un territorio diventi quella dell’Irpinia intera per sostenere unitariamente una diversa idea di sviluppo rispettosa delle esigenze e delle potenzialità delle realtà locali che non vogliono subire imposizioni dall’alto separandosi tra indifferenza e contrapposizione.
Inizieremo il nostro impegno lanciando un “Manifesto Appello” che spiegherà le ragioni di questa mobilitazione chiedendo la partecipazione e la condivisione a tutti i Sindaci e ai Comuni della nostra provincia perché diventino i primi protagonisti di questa svolta, promuovendo iniziative e petizioni popolari nelle singole realtà locali, estendendo le adesioni alle forze sociali, alle associazioni, agli esponenti del mondo della cultura, delle professioni, del mondo del lavoro, dell’impresa .
Quella contro il biodigestore di Chianche non è la battaglia di un singolo territorio riguardante meri motivi tecnici; non è nemmeno quella del solo settore vitivinicolo, ma un movimento più generale che vuole impedire che il futuro dell’Irpinia sia deciso al di sopra delle volontà dei territori e che intende affermare il principio di un metodo profondamente diverso da quello seguito finora .
Il no a Chianche non è il no al biodigestore in quanto tale ma a un metodo, a una certa idea di arrogarsi la titolarità dei nostri destini.
Per queste ragioni continueremo senza sosta questa battaglia che avrà uno dei primi momenti importanti nella Manifestazione generale che si svolgerà muovendo con diversi mezzi di locomozione da ogni parte della provincia verso la città di Avellino, Venerdì 28 agosto 2020 e alla quale chiediamo fin d’ora a tutti di aderire.