
L’emergenza coronavirus ha arrecato ingenti danni alla popolazione mondiale, sia dal punto di vista sanitario che economico. Anche nella nostra terra, l’Irpinia, sta avendo un impatto non indifferente. Nonostante ciò sembra che pian piano stia tornando il sereno. Bisognerà, comunque, fare ancora a lungo i conti con questo caos, tanto più che i piani dei mesi che seguiranno sono ancora in dubbio, per tutte le categorie.
In questo senso rientra anche il discorso di manifestazioni e sagre, che per la prossima estate sembrano destinate a saltare, essendo eventi che chiamano a raccolta centinaia di persone da tutta la provincia.
Abbiamo perciò ascoltato come diverse Pro Loco stanno vivendo questo momento, a partire da quella di Tufo. Queste le parole del presidente, Mario Ciampi: “Per quello che si sente, quest’anno sarà una brutta estate. Da quello che leggo e mi dicono credo che salterà tutto, sia le feste patronali che le sagre. Qui a Tufo abbiamo tre eventi che vanno ormai avanti da tempo: in ordine cronologico Calici di stelle, Tufo Greco Festival e la Festa della vendemmia. I primi due eventi, che si tengono rispettivamente ad agosto e settembre, difficilmente riusciremo a tenerli quest’anno. Quindi se cambierà qualcosa in questi mesi punteremo ad organizzare la Festa della vendemmia, che solitamente ha luogo ad ottobre, altrimenti quest’anno credo che salterà tutto.Sicuramente tutto ciò arrecherebbe un grande danno economico: con il festival del Greco di solito a Tufo entrano circa 120.000 euro. Però puntiamo al prossimo anno, magari facendo tanti eventi più piccoli eventi partendo da metà giugno.
Per quanto riguarda il lavoro della Pro Loco, con l’assenza di manifestazioni, è ancora tutto in stand by, anche perché il 15 marzo erano previste le elezioni per il nuovo CdA e siamo rimasti bloccati. Siamo 8 persone, ci sentiamo spesso telefonicamente: se sarà possibile dopo il 18 maggio effettueremo le elezioni e poi si ripartirà con la programmazione delle attività“.
La Pro Loco di Atripalda, nonostante il momento storico, riesce a mantenersi attiva aiutando, per quel che si può, i cittadini, e al contempo programmando la promozione del territorio. Queste le parole del presidente Raffaele Labate: “Per l’estate purtroppo credo dovremo metterci una pietra sopra. Noi in realtà per la festa patronale facciamo esclusivamente promozione tramite i social, c’è un comitato apposito per l’organizzazione. In questo periodo di quarantena abbiamo operato fin da subito, ad esempio è partita l’iniziativa Pro Loco in favola, dove delle nostre volontarie ogni due giorni raccontano una favola diversa per i piccoli ma anche per i grandi.
La nostra sede operativa è centrale, in via Roma, dove teniamo esposti fin dall’inzio della pandemia sia i moduli autocertificazione sia tutti i moduli specifici, facciamo tutto gratuitamente. Inoltre siamo attivi per la distribuzione di buoni pasto, aiutando anche le persone a compilarle. In sintesi, quindi, questi sono stati i nostri 40 giorni e credo continueremo su questa scia per tutto il 2020, coniugando la tecnologia all’ambito sociale. Chiaro che dispiace non poter far fare visite guidate, essendo noi punto di informazione e accoglienza turistica per Atripalda, ma ci attrezzeremo via web per far vedere le nostre bellezze.La mancanza di manifestazioni inciderà anche dal punto di vista economico, perché manifestazione e sagre portavano un gran movimento di soldi, ma questo soprattutto per le piccole Pro Loco, adesso comunque dobbiamo attenerci alle disposizioni, siamo ligi alle regole. Per aiutare le Pro Loco più piccole ci stiamo attivando, insieme al Presidente provinciale Giuseppe Silvestri, per portare nel nuovo mondo del terzo settore tutte loro, cercando quindi di farle passare ad APS (Associazione di Promozione Sociale, ndr): noi lo siamo dal 2006, quindi ci siamo anticipati coi tempi. L’obiettivo è lavorare per il territorio, senza dimenticare che in provincia di Avellino ci sono più Pro Loco che Comuni. C’è molto affetto per noi Pro Loco, siamo viste come associazione del popolo, che fanno le cose davvero per il gusto di farle: basti pensare alla valorizzazione del territorio e dei prodotti tipici fatta nel corso degli anni. In questo momento, ad esempio, siamo molto vicini anche a tutti i commercianti che vivono una situazione drammatica, vogliamo aiutarli con quel che possiamo: spingendo per acquistare localmente, cercando di favorire lo sviluppo commerciale dei singoli comuni“.
Anche uno dei capisaldi tra gli eventi in Irpinia, la Sagra della castagna e del tartufo di Bagnoli Irpino, è a rischio, nonostante di solito si tenga sul finire di Ottobre. Proprio la coincidenza temporale restituisce qualche speranza al paese e al presidente della Pro Loco, Francesco Pennetti, che conferma i ritardi sull’organizzazione ma anche la speranza di poter riuscire nell’allestimento: “Per la gravità della situazione attuale abbiamo un po’ frenato sull’organizzazione. Attenderemo ancora per capire l’evolversi delle cose e prenderemo una decisione in seguito. Normalmente, però, gli altri anni a questo punto avevamo quasi tutto già definito. Capiremo se fare o non fare l’evento solo in base alle prescrizioni che ci verranno date: se dovessero essere troppo stringenti e rendessero impossibile una quasi normale organizzazione ci rifletteremo”.Se, però, le cose non dovessero andare nella direzione sperata, è chiaro che l’impatto economico sarebbe proporzionale all’importanza dell’evento, ovvero di grosse dimensioni: “L’evento coinvolge molte attività e anche i singoli cittadini. Sia dal punto di vista enogastronomico che sotto il profilo della logistica entra in gioco quasi tutta la popolazione del paese. Finora la sagra è stata un punto di riferimento per molti, anche tra chi è disoccupato, per incassare qualcosa per affrontare meglio l’anno. Anche nei paesi vicini l’impegno è grande, tra strutture alberghiere e parcheggi. L’introito è molto grande e l’impatto economico della perdita potrebbe davvero essere molto forte”.
E nel caso in cui la Sagra dovesse definitivamente saltare, la Pro Loco si farà trovare pronta per aiutare i suoi cittadini: “Io spero che le cose possano andare meglio e voglio rimanere positivo sulla risoluzione del problema globale e sulla possibilità di organizzare l’evento, ma nel caso in cui non dovesse essere possibile noi come Pro Loco ci impegneremo anche telematicamente per impegnarci sul sociale, dando una mano a cose e persone che avranno bisogno del nostro aiuto”.
Più netta la posizione di Mino Mastromarino, presidente della ProMontemarano che ogni anno organizza più di un evento: “Noi siamo molto attivi nel periodo tra Agosto e Settembre. Ad Agosto organizziamo la festa dell’emigrante e del Bosco che si tiene proprio nella zona boschiva di Montemarano, opposta a quella collinare dove si produce vino. A Settembre invece facciamo il Festival Aglianico. Nonostante siano temporalmente abbastanza lontane, non credo che allo stato attuale siano sostenibili le organizzazioni di queste feste. Il contatto è uno degli elementi principali di queste manifestazioni e non vedo come possiamo pensare di rispettare l’indole di questo tipo di eventi. Non credo che ci sia la possibilità di programmarle, poi se dovesse cambiare la situazione faremo le nostre riflessioni, ma già in questa fase avremmo dovuto essere più avanti. Non credo che questo tipo di eventi siano autorizzabili dalle autorità e neanche noi sappiamo se ce la sentiremmo di assumerci questa responsabilità se dovesse cambiare il panorama. Sono feste di piazza, feste popolari e non è facile rispettare il distanziamento sociale date le modalità di svolgimento di questi eventi”.Ma, anche se il destino per i due eventi sembra segnato, il problema economico rimane e solo la Regione può aiutare la Pro Loco per un regolare svolgimento del proprio compito: “La cancellazione avrà sicuramente una ricaduta. Noi come Pro Loco siamo senza finalità di lucro, quindi lo scopo era quello di distribuire le risorse economiche attraverso le acquisizioni di servizi e di materiale a tutti gli esercizi locali. Questo ritorno di natura economico non ci sarà e non so come si potrà porvi rimedio. C’è anche da aprire una parentesi sulla Regione: in questo momento ha tanti problemi e noi riteniamo stiano facendo benissimo, ma già da qualche anno abbiamo difficoltà ad avere dei contributi per gli anni precedenti. Speriamo almeno che, senza offendere lo sforzo della Regione per chi in questo momento ha bisogno, ci sblocchino questi fondi che sono già assegnati e che giacciono nell’ex Ente Provinciale del Turismo. Il presidente provinciale dell’UNPLI si sta molto impegnando in tal senso e spero che da questo punto di vista possiamo avere un po’ di ossigeno per poi erogare quei servizi che non hanno finalità di lucro come quelli di solidarietà e divulgazione culturale che sono anche gli unici che ora possiamo fare”.
Ed infatti la ProMontemarano sta già pensando a come reinventarsi per fornire i propri servizi ai cittadini nonostante l’emergenza e l’impossibilità di organizzare gli eventi usuali: “Ci stiamo sforzando di capire che tipo di attività solidale e culturale si possa fare compatibilmente con la pandemia. Ne stiamo discutendo tra di noi e anche con i presidenti delle Pro Loco dei paesi vicini, come Castelvetere e Castelfranci. Le attività più propriamente culturali che non prevedono feste in piazza sono più praticabili : penso a guide turistiche e incontri di natura letteraria che possono essere riservate a un gruppo ristretto più facilmente. Stiamo immaginando questo tipo di attività che già facevamo e che ora potrebbero essere programmate con più continuità anche sui mesi estivi”.
Di Federico Spinelli e Gianmarco Venezia
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