di Laura Della Pasqua
1. Quali integratori sono più indicati per i dolori alle ginocchia?
2. Ho dolore alla spalla e cuffia dei rotatori. Cosa posso fare?
3. A che cosa serve il peeling chimico sulla pelle?
1. Quali integratori sono più indicati per i dolori alle ginocchia?
Le donne in menopausa lamentano spesso problemi alle ginocchia legate all’usura della cartilagine. Quali integratori possono essere utili per rafforzare e preservare la cartilagine del ginocchio che si è consumata? Qui alcune sostanze che possono essere efficaci, da ricercare negli ingredienti, ma prima parlatene con il vostro medico. La glucosamina solfato da sola o in combinazione con la condroitina, supporta il processo di sintesi degli elementi che costituiscono la cartilagine ed è parte strutturale delle diverse forme di tessuto connettivo presenti nelle articolazioni. Sembra essere efficace nella prevenzione e nel contenimento dell’usura delle cartilagini. Meglio ancora se associata al condroitin solfato. Questo è uno dei più importanti componenti della cartilagine. Svolge un ruolo fondamentale per lubrificazione, elasticità e nutrimento delle articolazioni. Inoltre, contrasta l’infiammazione, riducendo gonfiore e dolore delle articolazioni. Viene assorbito lentamente ma abbastanza bene dall’organismo e, secondo le ricerche, rappresenta un elemento valido per nutrire le articolazioni e prevenire l’osteoartrosi. La curcumina e un antinfiammatorio, antiossidante e anti artritico. L’acido ialuronico contribuisce alla lubrificazione delle articolazioni e rallentare la degenerazione della cartilagine. Il metilsulfonilmetano (MSM) è un composto naturale dello zolfo che si trova spesso associato, negli integratori, a glucosamina e condroitina solfato. Svolge un’azione antinfiammatoria ed antiossidante, favorisce la stabilizzazione del tessuto connettivo cartilagineo e favorisce la riparazione di danni muscolari. Il collagene che è presente nei tessuti, con il tempo tende a diminuire e può essere integrato. La formula idrolizzata ha un effetto benefico sulle articolazioni e sulla formazione della cartilagine mentre quella di tipo II è indicato per il trattamento dell’osteoartrite. Utili anche integratori con la vitamina C, che serve a sintetizzare il collagene.
2. Ho dolore alla spalla e cuffia dei rotatori. Cosa posso fare?
Dopo 60 anni (vale sia per le donne che per gli uomini) si può manifestare un dolore improvviso alla spalla, a volte accompagnato da una sensazione di strappo. Il dolore irradia fino al braccio. Sono i sintomi della lesione della cuffia dei rotatori. I fattori di rischio sono molteplici come alcuni sport quale il tennis, attività professionali che prevedono dei movimenti ripetuti del braccio sopra al livello delle spalle e l’anzianità. Il calo degli estrogeni con la menopausa espone al rischio di un processo degenerativo che indebolisce i tendini e espone al rischio di una lesione di questi parte importante del corpo.
Che cos’è la cuffia dei rotatori? Si può definire il “cuore” dell’articolazione della spalla. È costituita da quattro muscoli e dai rispettivi tendini. Questi ultimi, essendo piuttosto grandi, creano una vera e propria cupola (da cui deriva il termine “cuffia”) che avvolge la parte superiore dell’omero e protegge l’intera articolazione. Serve a stabilizzare la spalla. La lesione o rottura della cuffia dei rotatori si riscontra, solitamente, in pazienti di età superiore ai 60 anni, anche se può verificarsi in più giovane età, a causa di eventi traumatici. L’importante è non trascurare l’insorgenza della sintomatologia, perché questo problema può degenerare in una vera forma di invalidità. “Il trattamento è di norma conservativo con una prima fase antinfiammatoria con farmaci e fisioterapia strumentale (laserterapia, tecarterapia), per poi procedere con un lavoro di fisioterapia manuale ed esercizi riabilitativi con l’obiettivo di ripristinare la mobilità e rinforzare la muscolatura di tutta la spalla e la cuffia stessa” spiega il fisioterapista e osteopata, Davide Assenza. Ma se la situazione è più grave, “in caso di lesioni complete di uno o più tendini con marcato deficit funzionale – afferma lo specialista – può essere indicato l’intervento chirurgico. Questo si effettua solitamente in artroscopia con una sutura dei tendini lesionati e prevede successivamente un percorso riabilitativo con il fisioterapista per recuperare la completa funzionalità della spalla entro i 6 mesi. La scelta tra trattamento conservativo e chirurgico è dettata dal tipo e gravità della lesione, dall’eventuale inefficacia del trattamento conservativo e dagli obiettivi del paziente”.
3. A che cosa serve il peeling chimico sulla pelle?
La pelle è più luminosa, i pori meno dilatati, il colorito più uniforme, le rughe meno visibili. Sono questi gli effetti di un peeling chimico. Ma ci sono anche controindicazioni che inducono non ad archiviare questo rimedio, ma a ricorrervi con moderazione e comunque in centri specializzati.
La pelle ha un limitato numero di ricambi cellulari, che tendono a diminuire con l’età e la menopausa. Il peeling chimico con l’esfoliazione superficiale attiva una risposta infiammatoria, un nuovo turnover cellulare e nuovo collagene nel derma. Ma questo nuovo collagene è di tipo fibrotico, rigido e poco elastico. La pelle della donna in menopausa ha scarsa capacità di rigenerarsi e dopo il peeling potrebbe risultare meno elastica, proprio a causa del nuovo collagene. Quindi, non eccedere con questi trattamenti, meglio una buona idratazione. Le creme ideali sono quelle che contengono acidi grassi essenziali, fattore naturale di idratazione, vitamina E ed estratti antiossidanti per potenziare le naturali difese della cute nei confronti dell’ambiente.
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