Menopausa: quanto sport fare, allergie, sordità e acufeni

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di Laura Della Pasqua

1. Quante attività fisica fare in menopausa?

2. Le allergie possono aumentare in menopausa?

3. Cosa si può fare contro la perdita dell’udito e i ronzii?

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1. Quante attività fisica fare in menopausa?

Uno dei problemi più sentiti dalle donne che si avvicinano alla menopausa e da quelle che già sono in questa fase della vita, è il peso. Abbiamo sottolineato più volte l’importanza di una corretta alimentazione alla quale va abbinata l’attività fisica. Ma quanto movimento fare, ci chiedono in molte.

Una risposta a questa domanda l’ha data l’Organizzazione Mondiale della Sanità che si concentra su attività aerobica e di potenziamento. La prima per ridurre i chili di troppo e l’altra per contrastare la perdita di tono muscolare e di massa ossea. L’Oms raccomanda di dedicare almeno 150 minuti alla settimana all’attività fisica aerobica di intensità moderata o almeno 75 minuti di attività fisica aerobica di intensità vigorosa. Deve essere svolta per almeno 10 minuti consecutivamente.

Le attività di potenziamento, che coinvolgono i principali gruppi muscolari, devono essere svolte per due o più giorni alla settimana. Ciò contribuisce a ridurre il rischio di insorgenza di sarcopenia.

Gli esercizi muscolari eseguiti in contrazione isometrica e isotonica possono facilitare la mineralizzazione dell’osso come risposta alle sollecitazioni che sono superiori a quelle provenienti dal solo carico del corpo, avere un effetto di “protezione” delle articolazioni e dello scheletro, grazie al miglioramento del tono e del trofismo delle masse muscolari. Gli esercizi dovrebbero essere mirati ai distretti scheletrici interessati più frequentemente da fratture come la parte dorsale e lombare, il femore e il polso. Il recupero di un’adeguata quota di massa muscolare può essere ottenuto con un programma di allenamento con i pesi che viene organizzato con carichi crescenti.

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2. Le allergie possono aumentare in menopausa?

Gli squilibri ormonali condizionano anche la salute della pelle che diventa secca, sottile e fragile. In poche parole, meno protetta. Questa condizione la espone maggiormente al rischio di disturbi cutanei e reazioni allergiche legate anche al fatto che il calo degli estrogeni incide sul sistema immunitario. Questo è influenzato anche dall’avanzare dell’età. La pelle diventa più sensibile agli indumenti sintetici o a saponi e detergenti intimi troppo aggressivi. Per contrastare la secchezza sono preferibili olii emollienti e buone creme idratanti. Bere molto è sempre una buona regola.

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3. Cosa si può fare contro la perdita dell’udito e i ronzii?

Alcuni studi hanno rilevato che un basso livello di estrogeni può alterare le capacità uditive. Ciò potrebbe derivare dall’attrazione del flusso sanguigno a livello della coclea causato dagli sbalzi ormonali. Alcune donne poi una volta cominciata la terapia ormonale sostitutiva, accusano problemi di acufene, cioè un fastidioso ronzio o fischio nelle orecchie. In altri casi al contrario, chi soffriva di acufene ha visto un miglioramento della propria condizione. Sull’alterazione dell’udito dopo la menopausa, i lavori in letteratura non sono molto numerosi ma è stato comunque dimostrato che gli estrogeni svolgono un ruolo chiave in molti organi e si ritiene che contribuiscano all’elaborazione uditiva centrale.





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