Montanile lascia Petracca, torna da De Caro e lancia Petitto: “Candidato ideale” – IL CIRIACO

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Avellino – Carmine Montanile ritorna nell’area che fa capo a Umberto Del Basso De Caro e Livio Petitto, dopo aver preso una strada diversa un anno fa quando decise di candidarsi a sostegno di Luca Cipriano, nella lista Laboratorio Avellino, ispirata da Maurizio Petracca. Il suo, però, non è anche un passaggio automatico tra i banchi della maggioranza che sostiene Gianluca Festa anche se ammette: «I rapporti con l’opposizione si sono deteriorati durante l’emergenza Covid». Intanto è pronto a fornire il suo apporto alla candidatura regionale di Livio Petitto, in luogo proprio di Petracca, con De Caro che sottolinea: «Petracca è entrato nel Pd pochi mesi fa, fino ad allora stava con De Mita e con De Mita è stato eletto consigliere regionale».

Nel corso di una conferenza stampa, Montanile ha spiega le ragioni della sua scelta. Con lui c’erano, oltre a De Caro e Petitto, anche il sindaco Gianluca Festa e il suo vice Laura Nargi. Tra il pubblico era presente una bella fetta della maggioranza consiliare che sostiene il primo cittadino. Montanile preferisce non lasciarsi andare a distinzioni tra Petracca e Petitto perché «sono un consigliere comunale del Pd, per me ogni candidato è un candidato del Pd – spiega. Probabilmente ci possono essere delle affinità di vedute o esperienze comuni che possono giustificare certe vicinanze, ma rimango consigliere del Pd e chiunque possa impegnarsi nella campagna elettorale per raccogliere consensi lo farà ovviamente con il mio tifo e con l’obiettivo di raccogliere consensi per il Pd». Il suo ritorno nell’area che fa capo a De Caro e Petitto, inevitabilmente, lo colloca a sostegno di quest’ultimo piuttosto che di Petracca, anche se ammette: «soprattutto sui social vedo questi attacchi più o meno velati che sfiorano l’offesa personale, la corsa alla candidatura e altro. Non è questo il partito che amo. Il candidato dovrebbe essere l’icona del Pd, come Del Piero per la Juve, Totti per la Roma, Lombardi per l’Avellino. Non faccio il tifo per qualcuno in particolare, ma per i consensi che qualunque candidato possa veicolare verso il partito».

In Consiglio comunale, almeno per il momento, non lascerà il gruppo di Laboratorio Avellino, con cui è stato eletto lo scorso anno e rimarrà tra i banchi dell’opposizione: «Ribadisco di sentirmi ancora di più oggi un consigliere del Pd. Le persone non mi hanno votato per stare all’opposizione o in maggioranza, ma per fare il consigliere comunale e quello sto cercando di fare». Il momento politico che ha fatto accendere in lui una scintilla c’è stato durante l’emergenza sanitaria che «ha risvegliato molte coscienze. Mi auguro che queste elezioni regionali e anche il futuro congresso possano dettare le regole del vivere uniti – spiega Montanile. A quel punto sarà automatico occupare posti ben precisi nel civico consesso. Questa tornata elettorale probabilmente farà chiarezza a via Tagliamento, anche nei confronti delle diverse anime presenti in Consiglio Comunale». E proprio quell’emergenza sanitaria ha alimentato uno strappo tra Montanile e la minoranza. «I rapporti con il resto dell’opposizione si sono deteriorati in relazione al mio impegno personale a Campo Genova – ammette. Non ho molto apprezzato l’atteggiamento di qualcuno, ma ognuno è libero di svolgere le proprie funzioni in Consiglio come meglio crede. Io voglio fare il consigliere comunale e siccome sono convinto che l’emergenza sanitaria finirà per condizionare le scelte politiche ed economiche per i prossimi dieci anni, penso che bisognava assumere un atteggiamento diverso, di responsabilità. È su questo che ci siamo divisi, sul diverso modo di intendere il ruolo di consigliere comunale che per me è un ruolo di responsabilità indirizzato alla salvaguardia del bene comune. Io sono un medico e non un politico, mi sta a cuore la salute delle persone e sono contento di poter aiutare chi vive in difficoltà. Il resto non mi interessa».

Anche il primo cittadino, Gianluca Festa, sottolinea l’impegno mostrato da Montanile durante l’emergenza Covid «Lui ha ben interpretato quello che deve essere il ruolo del consigliere comunale. Al di là della presenza tra i banchi di maggioranza o opposizione, un consigliere si impegna sempre per la propria città, magari evitando di fare polemiche e mettendosi in discussione in prima persona per provare a dare il proprio contributo». Questo non significa che Montanile passerà tra i banchi della maggioranza, come sottolinea Festa perché, ma «è evidente che quando ci saranno proposte concrete per il bene della comunità immagino che si potrà dialogare in maniera fattiva». Quel che invece appare chiaro è che Montanile sosterrà Petitto a discapito di Petracca nella corsa alle regionali: «Stasera lo ha fatto intendere in maniera chiara con la sua disponibilità a sposare questo progetto che è anche di ricambio generazionale», spiega Festa.

Del Basso De Caro sottolinea come, quello di Montanile, sia un ritorno perché «già stava con noi, poi lo scorso anno fece una scelta diversa insieme ad Enza Ambrosone. Lui, però, è stato rieletto. Oggi ha manifestato l’intenzione di ritornare e lo fa non solo per il sostegno a Petitto e alla sua candidatura perché quella termina il 20 di settembre, ma ritorna per sostenere la maggioranza». Intanto sono giorni importanti in casa Pd proprio sul fronte delle candidature ed è sempre più caldo l’asse Roma-Avellino passando per Napoli. «Le candidature, per statuto, vengono proposte in sede provinciale e poi approvate definitivamente in quella regionale. Il potere di proposta compete al commissario Cennamo, persona di cui ho una grande stima». Tra i candidati potrebbe esserci l’attuale amministratore di Alto Calore, Michelangelo Ciarcia, ipotesi che sta alimentando il dibattito sull’opportunità di una sua permanenza alla guida dell’ente. «Penso che dovrebbe dimettersi visto che l’Alto Calore è un ente terzo per definizione. Un amministratore unico che si candida fa perdere la terzietà». Sul tema della candidature, chiaramente, De Caro sponsorizza quella di Livio Petitto, scelta che, secondo il parlamentare, dovrebbe essere avallata anche dal Pd e da Cennamo, perché quando si valutano le candidature «bisogna guardare a varie condizioni, consistenze ed anche all’attualità a cominciare dall’amministrazione comunale di Avellino e sappiamo bene come sia andata lo scorso anno. Avere un’amministrazione della città capoluogo tutta a sostegno di una candidatura piuttosto che di un’altra, credo che rappresenti qualcosa – spiega De Caro. Avere l’unico parlamentare che sostiene la stessa ipotesi vorrebbe dire qualcosa. Se si utilizzano le categorie della politica alla fine il nodo si scioglie. Ripeto, ho grande fiducia in Cennamo, persona per bene e ricca di equilibrio». L’avversario di Petitto, in questa corsa alle candidature, è quel Maurizio Petracca da cui Montanile si è allontanato e proprio sul consigliere regionale uscente, De Caro fa una riflessione: «Petracca ha aderito al Pd pochi mesi fa, proviene da un’altra esperienza politica. E’ divenuto un consigliere regionale iscritto al Pd, ma è stato eletto con De Mita ed è rimasto con De Mita fino a poco tempo fa. Oggi si è iscritto al Pd, ben venga, tutto ciò che serve a rafforzare il partito viene salutato sempre con piacere».

 



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