Acqua contaminata da tetracloroetilene nelle falde acquifere di Montoro: la Procura guidata da Domenico Airoma apre un fascicolo di indagine.Intanto nei giorni scorsi i carabinieri hanno effettuato un primo accesso nel comune di Montoro per acquisire la documentazione inerente ai risultati delle prime analisi e altro materiale utile per far luce sull’annosa questione della contaminazione della falda acquifera. Lente di ingrandimento anche sui carboni attivi installati circa quattro anni fa all’impianto di Chiusa a Montoro. Impianto deputato a filtrare e a decontaminare l’acqua prelevata da una falda acquifera inquinata e per poi condurla salubre nei rubinetti dei cittadini del comune irpino.
Intanto sono attesi nelle prossime ore i risultati delle nuove analisi sull’acqua di Montoro, comune irpino i cui ventimila residenti da lunedì non possono bere l’acqua corrente per l’eccessiva presenza dell’agente chimico tetracloroetilene rilevata dall’Arpac. Solo dopo verrà stabilito se l’ordinanza del sindaco Carratù – di divieto dell’uso per uso alimentare dell’acqua corrente – potrà essere revocata.
L’Alto Calore, che dispone di esiti di analisi già più confortanti, è intervenuta con autobotti e ha annunciato nuovi filtri di carboni attivi ai vari pozzi. Contestualmente, però, deve affrontare la crisi indrica anche in Alta Irpinia. Una rete con circa quattrocento falle che disperde due terzi dell’acqua e da giugno obbliga ogni notte a chiusure dell’irrogazione in decine di Comuni per un bacino di centomila cittadini. Definito un piano di intervento d’emergenza con la Regione, il livello della fonte di Cassano – tornato a salire negli ultimi giorni – consente cauto ottimismo.
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