Montoro: squilibrio di bilancio sì o no? “Verso Itaca”: non esiste

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Ma lo squilibrio di bilancio a Montoro esiste sì o no? Per la maggioranza, attraverso le parole del sindaco Salvatore Carratù, esiste eccome. Da diverso tempo l’argomento è stato reso pubblico dallo stesso primo cittadino, evidenziato in più occasioni, con ripetuti allarmi, anche per le ricadute negative sui servizi e comunque in generale sulla comunità.

Ma a sentire le osservazioni del gruppo consiliare e politico “Verso Itaca” con a capo Mimmo Torello non sarebbe così.

Il gruppo parte dal recente consiglio comunale  che «ha sancito la completa inadeguatezza della maggioranza, incapace sia di individuare i problemi, sia di risolverli. Almeno da un mese si parla di squilibrio di bilancio ed il Sindaco con un comunicato lo ha sancito ufficialmente.
La prima cosa da fare, almeno per dare un segnale, sarebbe stata quella di azzerare o ridurre le indennità di carica che avrebbe consentito, tra l’altro, di dare la possibilità a dei giovani montoresi, per un anno, di svolgere il Servizio Civile presso l’Ente, esperienza altamente formativa, invece di rinunciarvi per mancanza di risorse».
Ancora più delusi, gli esponenti del gruppo, perché si sarebbero aspettati una discussione in Consiglio comunale, nella seduta del 7 ottobre: «Non si può pensare di svilire sempre di più il ruolo del Consiglio Comunale che resta comunque il più alto presidio di democrazia della comunità», ribattono.

Il controllo è stato fatto dai consiglieri di Verso Itaca, sui documenti, sul consuntivo 2023 e quello di previsione del 2024, le relazioni e le delibere delle variazioni di bilancio da aprile a luglio 2024, e preso visione della verifica straordinaria di cassa per il passaggio di consegne tra il vecchio ed il nuovo sindaco oltre che della delibera di impignorabilità della cassa.

Risultato: «Abbiamo evidenziato che lo squilibrio di cui si parla, quello che è stato fatto percepire ai montoresi, ovvero che non ci sono soldi, non esiste, poiché alla data del 25 luglio 2024, sono depositati presso la Banca d’Italia circa 12.000.000 di euro, oltre a depositi postali per circa 500.000 euro.
Di questi, solo 720.000 euro vincolati per entrate a specifica destinazione ed una parte accantonata
dall’ Ente stesso.
Quello che invece esiste ed è allarmante è una sistematica incapacità a gestire le risorse, poiché sia nel 2023, che nel 2024 le spese correnti superano le entrate correnti e tutto ciò porta allo squilibrio che quindi non è di cassa, anche se la stessa ne risente tant’è che il suo saldo da euro 14.800.000 di inizio 2023 è passato a 14.100.000 euro di fine 2023 e si è ridotto a 12.500.000 a luglio 2024».

I consiglieri hanno cercato di parlarne in Consiglio,  «ma – come concludono nella nota dal titolo “Cca niscuno è fesso” – il Presidente del Consiglio più volte ci ha intimato di non parlarne poiché non pertinente rispetto agli argomenti all’ordine del giorno. Lui invece ha preso più volte la parola, comportandosi più da capogruppo che da Presidente del Consiglio, ignorando che in quell’assise rappresenta il Consiglio nella sua interezza non solo la sua parte politica.  Ma è risaputo che un Capogruppo non ha lo stipendio, mentre il Presidente ce l’ha ed è garantito per cinque anni…».

 



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