Al termine di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Benevento, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Benevento e quelli del nucleo ispettorato del lavoro di Benevento, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il tribunale di Benevento per il reato di sfruttamento del lavoro nei confronti di un 40enne egiziano, datore di lavoro di due autolavaggi.
L’indagine è scaturita a seguito di controllo dei carabinieri di Benevento nei due autolavaggi, uno nella città di Benevento e uno in provincia, raccogliendo numerose testimonianze e analizzando attentamente le immagini dei sistemi di videosorveglianza opportunamente installati, accertando che presso gli stessi erano stati impiegati diversi lavoratori connazionali, di cui uno persino mutilato, poiché privo di un braccio, sottoponendoli a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno economico, avendo necessità di sostenere sia stessi che le proprie famiglie in Egitto.
In concreto sono stati ritenuti presenti tre indici, fra quelli previsti dal codice penale, di una realtà – penalmente rilevante – di sfruttamento sotto il profilo delle reiterate violazioni della normativa in tema di orario di lavoro che in tema di periodi di riposo (quali ad esempio 11 ore di lavoro giornalieri senza pausa pranzo), delle reiterate corresponsioni di retribuzioni difformi dai contratti collettivi e comunque sproporzionate rispetto alla quantità e qualità di lavoro: la polizia giudiziaria ha calcolato una retribuzione oraria concreta, tenuto conto anche degli straordinari non corrisposti con apposita voce, di poco più di 3 euro l’ora, e infine di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro.
Alla luce degli elementi raccolti, il gip – pur non convalidando il sequestro preventivo effettuato in via d’urgenza dal pm – ha accolto nel merito la prospettazione accusatoria della Procura (ritenendone sussistenti i presupposti anche in punto di esigenze cautelari) e ha disposto il sequestro preventivo delle due attività di autolavaggio. Il provvedimento oggi eseguito – avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione – è stato disposto in fase di indagini preliminari, e il destinatario dello stesso è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.