“Nessuna distinzione tra Centro e Periferie. Il voto non va discriminato” – Corriere dell’Irpinia

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“Adesso che la crisi extraconsiliare si è ricomposta abbiamo una maggioranza granitica di 24 consiglieri a sostegno di questa nuova giunta. Consiglieri che siedono in quegli stessi banchi dove il 27 dicembre scorso non c’erano più di sei consiglieri presenti”. Enza Ambrosone (Pd) ha preso la parola nel corso dell’infuocato consiglio comunale di ieri sera, e si è rivolta alla sindaca Laura Nargi, dopo che quest’ultima aveva presentato i nuovi assessori: “Da lei mi sarei aspettata parole di verità signora sindaca, ma si è invece limitata a presentare solo i nomi dei nuovi assessori. Se dovessi sintetizzare in un titolo il romanzo di questi primi sei mesi di amministrazione, riconoscerei alla sindaca ‘il potere del silenzio’. Perché tranne qualche dichiarazione consegnata a mezzo comunicato alla stampa locale, lei ha preferito non affrontare la discussione politica. Meno che mai in questo consiglio comunale. Eppure le era stata offerta la possibilità di recitare da protagonista questo momento. Lei ha declinato”.

LA FASE DUE  E L’ACCELERAZIONE

“Lei, è vero, a luglio, quando si è insediata ha parlato di una fase uno che avrebbe ceduto il passo alla fase due, ma non con i tempi che le sono stati imposti dall’esterno, Frutto di un convincimento intimo e non di un potere esterno, che si è abbattuto come un ciclone sui colleghi della giunta che hanno preceduto i consiglieri eletti… Lei ha preferito non parlare, ma la città ha compreso benissimo. Anche perché c’è ben poco da poter aggiungere a quello che è successo. Mi auguro solo che lei sappia arginare i tentativi che ci saranno comunque di destabilizzazione. Il potere di questo consiglio comunale non è qui: se andrà avanti o cadrà si deciderà altrove; si deciderà, signora sindaca, sulla sua testa”.

IL PUZZLE IMPAZZITO DELLE DELEGHE

“Mi sarei aspettata che nell’introdurre questi lavori lei ci avesse spiegato perché ha ritenuto in questo particolare momento storico, perché ha deciso di tenere insieme le due deleghe pesanti, Lavori Pubblici e Urbanistica. Non contesto la persona  a cui le ha assegnate, ma le chiedo il perché lo ha deciso, o chi per lei. Perché mettere queste due deleghe insieme e affidarle ad un’unica persona? Perché lei, in questo puzzle impazzito, ha dovuto tenere insieme Politiche Giovanili e Politiche per la Terzà Età? C’è qualcosa che sfugge alla mia comprensione”.

“NON ACCETTIAMO CONSIGLI SU COME SI STA IN AULA”

“L’ex sindaco Festa ha detto che l’opposizione ha ripreso il gufare-contro e la solita cantilena… ecco: questa è la considerazione che il vostro riferimento politico ha di questa aula consiliare. Noi invece siamo per il confronto leale, aperto, serio, su posizioni distinte. Ma da voi non ci aspettiamo consigli su come si sta in Aula, perché in questa Aula il 27 dicembre scorso ‘noi’ c’eravamo… Noi, cara sindaca, ci aspettiamo che ci indichi la strada che vuole intraprendere per affrontare tanti i problemi di questa città… a partire dalla gestione del Patrimonio, dalla vicenda Urbanistica, a partire dalle vicende legate al sociale…”

“SU CENTRO E PERIFERIA DISSENTO DAL MIO COLLEGA GENGARO”

“Dissento da Gengaro: non sono tra coloro i quali fanno la distinzione tra centro e periferia. Non penso che l’opinione pubblica o il voto di opinione risieda a corso Europa o a Corso Vittorio Emanuele… Se noi continuiamo, da sinistra, dal lato progressista di quest’Aula, se noi continuiamo a dividere la città tra buoni e cattivi, tra abbienti e meno abbienti, tra voto di clientela e voto di opinione, avremo difficoltà a vincere le elezioni. Noi abbiamo necessità di comprendere perché abbiamo perso. Immagino che il voto non debba essere né discriminato né pesato, ma va solo contato. Da questo punto di vista affronteremo le questioni della città, incalzandovi per migliorare le proposte che presenterete”.



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