Si terrà domani 2 agosto alle ore 18.30 a Calitri, presso il Piazzale Giovanni Giolitti, la prima presentazione del nuovo romanzo di Pasquale Gallicchio dal titolo “Niente è perduto per sempre”.
A organizzare l’evento l’Associazione di Volontariato ‘Donne per il Sociale’. Oltre all’autore, interverranno Filomena Cestone presidente di ‘Donne per il Sociale’, Michele Di Maio sindaco di Calitri, Maria Teresa Toglia poetessa e Giuseppe Di Guglielmo manager culturale.
«Sono molto grato all’associazione ‘Donne per il Sociale’ – afferma Gallicchio – per l’invito a presentare il mio nuovo romanzo. Il loro impegno, è un prezioso esempio di quanto si possa fare nelle nostre comunità. Un ringraziamento anche a quanti interverranno. Questa nuova opera, rappresenta un lavoro portato a termine dopo quasi due anni. È l’approccio con un modo nuovo di narrare questi nostri luoghi. È una storia che può appartenere benissimo a tutti i paesi dell’Appennino e non solo».
Il giornalista e scrittore bisaccese, invita a un tuffo tra le pagine del libro. «È il ritorno in paese di un giovane, emigrato dopo il terremoto, che dopo trent’anni si ritrova a fare i conti con la malattia del padre e i luoghi trasformati dalla ricostruzione. Quest’ultima, è stata una componente voluta all’interno del romanzo, visto che quest’anno si celebrano i 40 anni da quella terribile tragedia del 23 novembre 1980. Nello stesso tempo è un viaggio nella malattia come quella dell’alzheimer, che si sviluppa in una cornice di un rapporto non certo facile tra un padre e un figlio».
Eppure, ci sono altri aspetti affrontati che Gallicchio sostiene siano un modo per riflettere su ciò che sono i paesi e ciò che potranno essere. A ciò si lega l’iniziativa avviata dallo stesso autore.
«Proprio nel contesto dei tanti messaggi lanciati dal romanzo – sottolinea Gallicchio – ho avviato una iniziativa dal titolo “Rivivere i piccoli paesi” che vuole essere un modo per richiamare l’attenzione sulle piccole realtà in maniera concreta, avviando un dibattito che si svilupperà con una serie di iniziative, soprattutto attraverso i social, oltre che durante le presentazioni del libro. Abbiamo bisogno di nuove idee che possano essere abiti su misura per le nostre zone e non modelli scopiazzati, magari presi in prestito da realtà cittadine per poi confezionarli per i piccoli paesi. Forse, è stato questo uno degli errori commessi che ha compromesso l’intera ripresa dei paesi».