non ci arrendiamo e continuiamo a chiedere verità e giustizia – Corriere dell’Irpinia

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Un omaggio che si fa nuovo appello perchè sia fatta finalmente giustizia e i mandanti paghino per il crimine commesso. E’ quello promosso dal Comune di Contrada e dedicato al vicequestore Antonio Ammaturo a 100 anni dalla nascita. La cerimonia si terrà il 25 gennaio, alle 17, presso la Chiesa di San Giovanni Battista. Un incontro voluto dal Coordinamento provinciale di Libera Avellino in collaborazione con il Comune di Contrada dal forte valore simbolico. “L’intento – si legge nella presentazione del convegno – non è solo quello di commemorare un uomo delle istituzioni, vittima innocente delle mafie, ma anche quello di richiedere ancora una volta, tutti insieme e a gran voce, Verità e Giustizia”. Interverranno il sindaco Pasquale De Santis, il referente di Libera Davide Perrotta, Graziella Ammaturo, figlia del vicequestore Antonio, il questore di Avellino Pasquale Picone. Modera il giornalista di Avellino Today Vinicio Marchetti. Seguirà la proiezione del documentario realizzato da Antonio Emanuele Ricci. A concludere l’incontro l’esibizione del Coro di Contrada Schola Cantorum Jubilate Deo, diretto da Simone Gambaro

Era il 15 luglio del 1982 quando in piazza Nicola Amore, un gruppo di fuoco delle Brigate Rosse ammazzò il vicequestore Antonio Ammaturo, capo della Squadra Mobile di Napoli e l’agente scelto Pasquale Paola un ‘falco’ , con il quale si stava recando in Questura. Ma sono tante le ipotesi legate ai mandanti dell’omicidio, nel quale entrano la Nuova Camorra Organizzata di Raffele Cutolo, cui Ammaturo aveva dichiarato guerra arrestandone il figlio Roberto e le indagini sul rilascio del politico democristiano Ciro Cirillo rapito dalle BR.

“Ancora oggi – ha sottolineato la figlia Gilda -la morte di mio padre resta senza un perché. Troppe cose non chiare. Troppi misteri. Il fatto che riesca a parlarne, però, mi aiuta a elaborare il lutto. Ci riesco da qualche anno grazie a Libera. Mi ha aiutato molto. Grazie a loro ho incontrato tanti bambini e ragazzi nelle scuole della provincia di Avellino. A loro ho parlato di mio padre e del suo lavoro come funzionario dello Stato. Ho parlato dei suoi valori. Un esempio di vita per i giovani di oggi. “Un poliziotto duro dal cuore d’oro” che è stato sempre fiero di servire lo Stato”



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