Non si fa attendere la risposta del sindaco di Grottaminarda Marcantonio Spera ai suoi tre ex assessori che, proprio ieri, avevano scritto un comunicato stampa. Bruno, Petrillo e De Luca avevano sottolineato l’atteggiamento di Spera, che li aveva “delusi e non ci aveva voluti ascoltare”. Il sindaco della Rinascita, da parte sua, ribatte così: “Cambiamento, Rinascita, Coraggiosi… queste definizioni hanno contraddistinto un gruppo di persone che hanno pensato di sovvertire un modo arcaico, consumato, obsoleto e contrastante con le nuove esigenze della politica e della amministrazione della cosa pubblica. La vittoria schiacciante conseguita ha rilanciato una speranza di grande riformismo degli apparati nonostante i continui maldestri ed inutili tentativi di abbatterci. Tutti dovranno governare nei modi e nelle forme consentite, senza rendite di posizione, senza primati e privilegi ingiustificati, con massima collegialità, uno per tutti e tutti per uno. Questo ho inteso in questi anni difficili ma esaltanti, e questo per me è un dogma imprescindibile, rafforzato da un accordo sacro, detto e ridetto, studiato e ristudiato, accettato e maledetto da qualcuno, anche se non scritto. Nessuna differenza tra assessori e consiglieri, nessun privilegio incondizionato ma discussione plurale e collegiale per approdare alle decisioni finali per salvaguardare il bene comune, sempre con rispetto per tutti ma senza rendite di ruolo e posizione. Il Popolo è sovrano”.
“Pertanto – continua Spera – con la fermezza di chi è pronto anche a tornare a casa, qualora non riuscisse a mantenere gli impegni presi, io sono andato e andrò avanti. Ho ringraziato più volte tutti per il lavoro svolto e chiesto collaborazione. Purtroppo, qualcuno, allo scadere di metà mandato ha pretestuosamente rinunciato al mandato stesso, cominciando a remare contro rifiutandosi finanche di parlare con un sindaco che, per ben due volte, ha chiesto davanti a svariate persone di parlare singolarmente con ogni consigliere. Alcuni, con rispetto e senso del dovere, hanno accettato la verifica, mentre altri, invece, hanno inspiegabilmente rinunciato. Introducendo la presunta costituzione di un gruppo nel gruppo: irrituale, ingiusta, pretestuosa e fratturativa. La costituzione di un gruppo di tre assessori, e consiglieri comunali, che sancirebbe la morte della Rinascita, senza aggiungere altro sulla valenza politica e amministrativa. Ma si deve considerare che il sindaco ha finanche accettato di parlare con questo fantomatico gruppo. Lo avrei fatto – continua Spera – solo dopo le normali consultazioni in singolo, alla presenza del segretario comunale. Ma anche questa proposta è stata rifiutata. Come si spiega che, i tre ex assessori, dicano che un sindaco ha rifiutato il dialogo? Come spiegarsi che, da tempo, non si vedono e sono spariti dai radar? Come spiegarsi che hanno indebolito la macchina amministrativa? E mi fermo a questo. Come spiegarsi, ancora, che ora asseriscono che li ho spogliati delle deleghe? Loro hanno apertamente e fattivamente rinunciato al ruolo e alle deleghe, anche con gravi ripercussioni etiche e pratiche e il mio intervento ha parzialmente ricostruito una operatività degna. La verità, senza se e senza ma, come qualcuno ha chiesto giustamente, è che hanno messo in discussione la mia persona, la mia moralità, e il mio senso di giustizia e rispetto verso il popolo. Se intendono ancora amministrare potranno farlo. Nei modi e nelle forme che la legge, la propria coscienza e la propria carica istituzionale impongono. Io sarò sempre felice di riceverli con l’affetto e la cortesia che conviene. Ma non accetterò di rinnegare la storia mia, del gruppo, e il mandato che il voto popolare ha tributato a tutti noi”.
“Tralasciando accuse e improperi a me diretti, dettati da vizi ancestrali non ancora eliminati, ritengo che mai un gruppo ha amministrato in modo cosi trasparente, collegiale e libertario; mai, tante menti, insieme hanno contribuito in modo aderente e costruttivo alla realizzazione di un programma; mai tante e diverse persone hanno contribuito lavorando gratuitamente. Come sindaco sono stato accusato di ascoltare troppo e troppi, e mai di decidere da solo. Non intendo conservare il potere. Anzi sono sicuro che, per evitare i poteri forti, devono essere coinvolti e allargati i tavoli decisionali, per evitare le derive autoritarie e gli errori. Tanti giovani dovranno avvicinarsi alla politica: questo sarà il mio compito più nobile, in questa seconda parte della legislatura. Nessuna rendita di posizione, quindi – conclude il sindaco di Grottaminarda – nessun diritto acquisito a vita, per eredità, ma solo più ruoli e spazi a chi lavora sodo, a chi lavora disinteressatamente a chi ha a cuore non se stesso ma la cosa pubblica. Tutto il resto sono chiacchiere da marciapiede, dagli attacchi ad personam alle critiche di inciucio, un teatrino per mascherare frustrazioni e dare colpe ingiustificate, e per far parlare vari sciacalli in agguato. Andiamo a lavorare in silenzio e ‘cessate il fuoco’. Intanto il prossimo consiglio comunale potrebbe essere convocato tra la fine del mese e l’inizio di febbraio”.