La potenza della serendipità riecheggia nel complesso di San Marcellino al grido di #NonCiFermaNessuno. Alla Federico II di Napoli va in scena l’ultima tappa dell’ottava edizione del tour di Luca Abete, l’inviato di Striscia la Notizia protagonista di uno show motivazionale con gli studenti della Federico II. Storie di resilienza, di incidenti di percorso dai quali nascono nuove opportunità, di successi incontrati per caso: c’è un caleidoscopio di esperienze (e di speranze) nell’incontro tra Abete e gli studenti dell’ateneo partenopeo
Il coraggio di affrontare le sfide senza il timore di cadere, il desiderio di lasciarsi alle spalle le difficoltà degli ultimi anni, la forza di chi non ci sta a farsi fermare dalle avversità ma trova proprio nella serendipità, lo stimolo lanciato nell’edizione 2022, uno straordinario alleato per affermare valori e talento.
«Ascoltare i giovani, ciò che hanno da raccontare è esercizio che andrebbe praticato con maggiore costanza per provare a costruire un nuovo mondo in cui ciascuno possa trovare lo spazio che merita. Napoli e la serendipità sembrano un binomio quasi perfetto – sostiene Luca Abete -, che si incontrano a metà strada tra gli ostacoli di una realtà complessa e l’arte di sorprendere sempre e quella “cazzimma” positiva che viene fuori quando meno te lo aspetti!».
A margine del talk, l’inviato di Striscia ha avuto modo anche di dire la sua sul rapporto tra giovani e mondo del lavoro, sempre puntando l’accento sulle motivazioni giuste. «I giovani non troveranno mai lavoro – dice – fino a quando gli si dirà solo che non ce n’è. Bisogna offrire loro anzitutto opportunità concrete, poi punti di vista inediti e traiettorie nuove con i quali guardare una realtà oggettivamente complicata ma nella quale ognuno può trovare il giusto spazio e mettere a frutto il proprio talento».
L’approccio innovativo del format, che gode del patrocinio del Ministero per le Politiche Giovanili e della Conferenza dei Rettori e che ha ricevuto nel 2018 la Medaglia del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, trova la sua forza espressiva, con il focus puntato non sulla ricerca del successo ad ogni costo, ma sull’analisi delle sconfitte, delle difficoltà e delle paure in grado di incrementare consapevolezze e coraggio.
«Dobbiamo essere orgogliosi di quel che siamo. Le nostre fragilità possono essere un punto di partenza per una riflessione che attivi una proficua fase di crescita personale. La grande forza della serendipità è proprio questa: affrontare la vita sapendo che possono esserci sorprese inaspettate in grado di aprirci prospettive lì dove vediamo ostacoli – sottolinea Luca Abete -. Sapere che intraprendere un percorso nuovo non significa andare incontro solo a dei rischi ma a anche delle cose belle, annienta le paure e alimenta la fiducia».
Il rettore Matteo Lorito ha spronato i ragazzi ricordando come siano proprio loro il motore dell’ateneo che si appresta a festeggiare gli 800 anni di vita. «Il vostro impegno è il motore di questo grande ateneo. La cultura e la diversità ci rendono liberi. Superiamo le paure insieme. Mi auguro che usciate dall’esperienza universitaria maturando il giusto equilibrio tra successo e vita di comunità».
Il volto del presente che si proietta verso il futuro è quello che raccontano gli studenti, i veri protagonisti del tour di Luca Abete.
C’è chi come Gaia che ha superato la dislessia grazie alla “testardaggine” quale risorsa per non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà e poi Valerio, che affronta la sua disabilità coltivando progetti post universitari e chi come Omar e Randy, sbarcati in italia dall’Africa in cerca della libertà e oggi perfettamente integrati nella comunità universitaria.
Applauditissimo l’intervento dell’ospite della decima ed ultima tappa del tour, l’attore e regista Paolo Ruffini, che ha elogiato la forza del “pensiero orizzontale” in grado di allargare visioni, percorsi ed obiettivi da raggiungere.
«E’ facile essere social, più difficile è essere sociali» è stata la provocazione di Ruffini agli studenti. L’artista toscano, che ha rivelato di aver scoperto da poco di avere nonni di origine napoletana, ha invitato i ragazzi «a celebrare il fallimento, gli errori, a consacrare la paura».
«Quello che stiamo vivendo si chiama vita, non felicità. E la vita presenta mille problemi, è difettosa, per vivere è necessario farsi male. Vogliamo tendere alla normalità e alla perfezione – ricorda Paolo Ruffini – , ma sono concetti che non esistono in natura. La vera forza è data dall’unicità e dalla diversità».
Il confronto con i ragazzi è non solo dibattito ma anche opportunità, come quelle di Mi Campus di Xiaomi Italia, che sostiene percorsi di formazione per offrire agli studenti supporto e competenze tecnologiche.
#NonCiFermaNesusno sostiene anche la solidarietà, sotto forma di fornitura di pasti al Banco Alimentare grazie all’impegno del food donor Lidl Italia e alla call to action “Clicca un tasto, dona un pasto” (attraverso la sezione dedicata del sito www.noncifermanessuno.org) che, dopo dieci tappe del tour, ha visto il contatore raggiungere la quota di oltre 22mila pasti donati; e l’ecosostenibilità, grazie al progetto Rivending promosso da Confida, Corepla e Unionplast.
Il premio #NonCiFermaNessuno, su indicazione dell’Università “Federico II” di Napoli è andato a Carmen Santoro, risorsa del centro di Ateneo Sinapsi. Carmen ha una storia personale fatta di abusi sessuali nell’infanzia ma ha rivoluzionato la sua vita denunciando le violenze subìte e impegnandosi a Napoli e provincia ad alfabetizzare e sensibilizzare sulle tematiche LGBTIQ.
A lei, oltre al premio promosso in collaborazione con la Crui, anche un corso di management fornito da Treeweb del Gruppo MAC e una fornitura di prodotti Stabilo.
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