E’ un invito a riscoprire il valore delle radici e il senso di appartenenza alla comunità quello che lancia Mario Perrotti, ideatore del progetto “Salvatore Di Giacomo: le Novelle Napolitane e l’umanità meridionale” promosso dall’Associazione Nuova Dimensione. L’occasione è offerta dal convegno, moderato da Marina D’Apice, tenutosi questa mattina all’Abbazia del Loreto, tappa conclusiva del percorso finanziato dalla Regione Campania Politiche Culturali e Turismo D.D. n.832 del 02/12/2024. “Di Giacomo – spiega Perrotti – ci ricollega, attraverso il suo realismo sentimentale, alla memoria dei nostri padri. Penso ad autori come Gennarino Romei, Salvatore Boniello, Aniello Russo che hanno raccontato la vita quotidiana che caratterizzava le nostre comunità nel dopoguerra. Stiamo dimenticando le nostre origini, ecco perchè abbiamo voluto coinvolgere le nuove generazioni e i loro nonni, perchè consegnassero anche loro una testimonianza diversa del nostro passato, di quello che speravano e sognavano, delle tradizioni e riti che scandivano la quotidianità. Vogliamo trasmettere loro il messaggio che la memoria è un patrimonio da salvaguardare. Abbiamo voluto concentrarci sul perchè del nostro progetto partendo da Di Giacomo come espressione di meridionalità, della vita del vico e della comunità. In questo modo vogliamo che le nuove generazioni riscoprano anche il valore dell’appartenenza ad un luogo e alla sua cultura”.
E’ Padre Carmine Allegretti, direttore della Biblioteca di Montevergine a sottolineare il valore di cui si carica il progetto “La produzione di Di Giacomo si fa testimonianza della cultura meridionale, documento prezioso per comprendere l’umanità. Ed è proprio nell’attenzione all’umanità il messaggio che arriva anche da Papa Francesco nel momento in cui si celebra l’apertura della Porta Santa. quella stessa umanità che caratterizza i racconti di Di Giacomo e può rappresentare una sorgente di luce e speranza”.
“La celebrazione del novantesimo anniversario della morte – spiega la professoressa Angelina Aldorasi – diventa l’occasione per far comprendere alle nuove generazioni il nostro passato, dalla miseria che caratterizzava larghe fasce della popolazione al fenomeno dell’emigrazione che costringeva tanti a lasciare la propria terra. Penso a racconti come ‘Senza vederlo’ e ‘Bambini’ che documentano le condizioni dei bambini nella Napoli dell’800, molto spesso orfani. Di Giacomo è stato il grande interprete della napoletanità, capace di dare valore il dialetto, grazie ai suoi versi e alle sue canzoni, Lo proponiamo ai giovani poichè esoressione della cultura del vico, fatta di condivisione, generosità, solidarietà, come accadeva nei piccoli borghi dove era forte il senso di appartenenza. Questo progetto diventa strumento per trasmettere questi valori ai giovani, Gli studenti del Virgilio hanno risposto con entusiasmo, dialogando con i nonni, portando avanti un attento percorso di ricerca storica”
E’ il dirigente scolastico dell’Isis De Sanctis e dell’Istituto superiore Oscar D’Agostino Pietro Caterini a spiegare come “Il progetto diventa importantissimo per avvicinare i giovani alla lettura e alla conoscenza di autori del Mezzogiorno. Attraverso le opere di Di Giacomo diventa possibile comprendere il contesto storico della fine dell’Ottocento, a partire dalle condizioni della città di Napoli all’indomani dell’Unità. L’abilità di Di Giacomo è quella di porre l’accento sul degrado che caratterizza il capoluogo partenopeo ma anche sulla bellezza della città con grande sensibilità e pietas”
La dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Avellino Fiorella Pagliuca traccia un bilancio dell’anno appena trascorso “E’ stato un anno complesso caratterizzato da quella complessità che caratterizza tutta la società. E la scuola, lo sappiamo bene, è specchio della società. Di qui la necessità di una riflessione profonda, di tempi distesi per porre davvero al centro dell’azione didattica lo studente”. La sentenza del Tar che ha accolto il ricorso della Regione contro il dimensionamento “ci aiuta a guardare con fiducia al futuro. Ho chiara tutta l’organizzazione della rete scolastica, difenderò a spada tratta ogni singola istituzione scolastica insieme ai sindaci del territorio. Sono stata nelle scorse settimane ospite delle comunità scolastiche di Sant’Angelo dei Lombardi, Caposele, Lioni. Ho toccato con mano quanto in questi centri le scuole rappresentano un presidio in termini di legalità e cittadinanza attiva. Cercheremo di potenziare l’esistente, evitando anche la soluzione degli omnicomprensivi che non sono funzionali ad un’adeguata gestione della scuola”. E ribadisce il valore di progettualità come quella promossa dall’associazione Nuova Dimensione per una scuola capace di abbracciare la società.
Marco Perrotti spiega come “il progetto nasce da un’esperienza di servizio civile che portiamo avanti da tempo. Da qualche anno stiamo coinvolgendo le scuole, questa volta le attività hanno visto protagonisti gli studenti del Marone e del De Sanctis. Hanno interagito con i nostri esperti, hanno approfondito alcune tematiche, stiamo lavorando anche a un contest. Il percorso può diventare un laboratorio da cui scaturiranno nuove idee. Vogliamo far capire alle nuove generazioni che ci sono anche attività strettamente legate alla promozione sociale e culturale. Nelle prossime settimane partiranno anche gli incontri propedeutici alle attività di servizio civile”
“I ragazzi acquisiscono consapevolezza del loro territorio – spiega la dirigente del liceo Virgilio Lucia Forino – a partire da una figura come quella di Di Giacomo di compositore e poeta. Per dimostrare che fare cultura non significa chiudersi nella solitudine di una biblioteca, la cultura è letteratura, musica, e sviluppare un senso di appartenenza al territorio campano”. E ribadisce come “Diventa fondamentale ascoltare i bisogni educativi del territorio e offrire loro strumenti per aiutarli a crescere”. E’ quindi l’insegnante Gilda D’Apice a soffermarsi sul legame tra i luoghi raccontati da Di Giacomo e lo spazio del quartiere, da cui è partita la riflessione dei ragazzi
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