A diciannove giorni dalla cocente eliminazione playoff, il popolo biancoverde è ancora deluso e amareggiato ma allo stesso tempo curioso e impaziente di conoscere il volto del nuovo Avellino. Quello che dovrà provare a cancellare dalla mente dei tifosi le amarezze buttate giù nell’ultimo periodo. La società, tra summit e telefoni bollenti, sta cercando di serrare i tempi per la costruzione del nuovo progetto. Anche per non sprecare più di tanto quel vantaggio temporale accumulato, con grande amarezza ovviamente, sulla concorrenza. La prima pietra, la scelta dell’allenatore, potrebbe essere posata nel corso di questa settimana. Il vaglio del profilo (allenatore esperto o emergente) e dei nomi sembra essere arrivato, infatti, alle battute finali. Dalla scelta del novo tecnico arriverà poi a cascata tutto il resto, ma in primis si capirà il tipo di palazzo che intende tirar su la dirigenza biancoverde. Sarà un edificio che si imporrà con la sua mole su tutto il resto oppure sarà una costruzione che sarà modellata in qualche anno? Sarà quel che sarà, l’importante è che i progettisti siano chiari fin dal principio. Per evitare che il palazzo nasca subito con qualche crepa e debba essere tirato giù a causa dei suoi difetti strutturali.