Omicidio Bembo, l’avvocato Aufiero dopo la sentenza: “Non è soddisfazione, ma attenderemo le motivazioni” –

0
2



Il processo per l’omicidio di Roberto Bembo si è concluso con tre condanne. Sedici anni e otto mesi di reclusione per Nico Iannuzzi. Sedici anni di reclusione per Luca Maria e Daniele Sciarrillo. Questi ultimi due sono stati assolti dall’accusa del porto d’armi. La sentenza di primo grado per i tre imputati per l’omicidio del 21enne di Mercogliano avvenuto due anni fa nel parcheggio di un bar, è arrivata dopo circa tre ore di camera di consiglio. ll pm Vincenzo Toscano – lo scorso 11 dicembre – aveva invocato nei confronti degli imputati: 25 anni per Niko Iannuzzi, 21 anni e 9 mesi per Luca e 8 anni di reclusione per Daniele Sciarrillo. Dopo un lungo dibattimento, i giudici hanno pronunciato le condanne nei confronti dei tre imputati, con pene complessive ridimensionate rispetto alle richieste iniziali della pubblica accusa.

La sentenza rappresenta una parziale revisione rispetto alle richieste formulate lo scorso 11 dicembre dal pubblico ministero Vincenzo Toscano. Quest’ultimo, davanti a una Corte d’Assise gremita, aveva chiesto 25 anni di reclusione per Iannuzzi, 21 anni e 9 mesi per Luca Maria Sciarrillo e 8 anni per Daniele Sciarrillo, con l’esclusione dell’aggravante dei futili motivi per quest’ultimo.
“La soddisfazione non è un termine che ci appartiene in un caso simile. Tuttavia, possiamo riconoscere che, rispetto alle premesse iniziali, la sentenza sembra equilibrata, anche se attendiamo le motivazioni per valutare eventuali ricorsi”.

Dopo la lettura della sentenza, l’avvocato Gerardo Santamaria, che rappresenta le parti civili, ha rilasciato una dichiarazione in merito al verdetto. “Oggigiorno, morire ancora per un banale litigio in un parcheggio o per un semplice sguardo di troppo è un segno che la società non ha ancora compreso nulla”, ha dichiarato Santamaria, auspicando che la condanna possa fungere da monito per tutti.

L’avvocato ha poi aggiunto che la qualificazione della pena è stata determinata in base alla gravità dei fatti, ma che riserverà ogni valutazione definitiva alla lettura delle motivazioni, che saranno depositate insieme alla sentenza. “Ci aspettavamo, forse, una differenziazione nelle pene, considerando il ruolo specifico di ciascun imputato. La pena stabilita, pur rispettando le circostanze, non rispecchia appieno le nostre aspettative, ma rispettiamo il giudizio della corte”, ha aggiunto Santamaria.



Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here