Alcune palestre hanno riaperto appena avuto il via libera, a giugno; altre hanno approfittato della pausa estiva per riorganizzarsi; tutti con lo stesso obiettivo: essere pronti, a settembre, per il “vero” rientro post-lockdown.
Quest’anno, in particolare, rinnovare l’abbonamento in palestra avrà un significato diverso, tra voglia di normalità e desiderio di sicurezza. Lo si è visto nei grandi centri fitness che, favoriti dagli ampi spazi, hanno immediatamente applicato le regole di igiene e distanziamento sociale e registrato, fin dalla riapertura, un buon afflusso di presenze.
Ma anche nei piccoli studio che puntano più sull’allenamento personalizzato: «Non solo promuoviamo le consuete schede one to one con i nostri trainer a prezzi vantaggiosi, ma abbiamo trasformato i corsi di gruppo in lezioni per massimo 4-5 partecipanti. Per rispettare le disposizioni ma anche soddisfare la richiesta di attenzione alla persona, molto diffusa in questo momento; che significa anche particolare cura nella pulizia di spazi e attrezzi», spiega Chiara Petterlini, personal coach e co-titolare della palestra Sevenfit, a Pioltello (MI).
Segno del bisogno, per molti, di ritornare a fare movimento in un contesto sociale, per quanto limitato. L’appuntamento con la palestra è indispensabile per chi è stimolato dall’impegno fisso, non intende rinunciare alla lezione del trainer preferito, vuole sudare sullo spinning o punta a migliorare la sua performance sul tapis roulant.
La tendenza è sempre più virtuale
Questa fase 3, in sala corsi o tra i bilancieri, però, deve fare i conti con il boom dell’allenamento online durante il lockdown: gli italiani hanno sperimentato un modo diverso per mantenersi in forma; collegati da casa, tra il divano e la libreria, hanno tonificato bicipiti & Co. con i workout “for free” offerti da social e piattaforme digitali, molti proposti dalle stesse palestre chiuse per la quarantena.
Una tendenza che sta rivoluzionando il mondo del fitness, perché la domanda di training via web continua, da parte di chi ha ancora il timore di frequentare spazi chiusi o ne ha semplicemente apprezzato la comodità e la convenienza in termini di costi.
Il fitness sarà sempre più multichannel, come sottolinea Paolo Evangelista, docente di scienze motorie all’Università di Torino: «Un modo anche per coinvolgere molte più persone, non solo lo sportivo o l’habitué delle tre ore di allenamento a settimana; semmai tutti quelli che hanno cominciato o ripreso a fare movimento perché nella “comfort zone” di casa propria e che ora chiedono di continuare con le lezioni sui social o personalizzate, via zoom o whatsapp».
Per capire cosa ci aspetta, a cominciare dalle disposizioni anti Covid, ci siamo rivolti ai nostri migliori esperti.
I corsi saranno a numero chiuso
Tutto parte dalla necessità di rispettare la distanza di 1-2 metri, negli spazi comuni, nelle sale corsi, nell’area pesi così come negli spogliatoi. «Per evitare assembramenti, l’ingresso al club e a tutte le attività sarà solo su appuntamento, comodamente gestito tramite app per prenotare giorno e ora», spiega Ilario Volpe, training experience director di Virgin Active.
Dimentica quindi il “faccio un salto per la lezione di step e poi mi rilasso in sauna”, dell’ultimo minuto. Intanto le aree relax, sauna e bagno turco, sono chiuse, inoltre non sono più ammessi ingressi al fotofinish già con le sneaker: le scarpe per la palestra vanno indossate sul posto.
«Naturalmente tutti con la mascherina, tranne durante l’allenamento. Contiamo sul senso di responsabilità delle persone, anche negli spogliatoi», continua il top manager di Virgin Active.
È vero, ci vuole un piccolo sforzo di organizzazione, ma tieni conto che i corsi saranno meno affollati e non dovrai più preoccuparti di arrivare in tempo per piazzare lo step dove vuoi tu. Inoltre, il trainer potrà seguirti meglio, personalizzando ancora di più gli esercizi sulla classe.
Grande attenzione all’igiene
La sicurezza è il grande tema già emerso in queste settimane, perché chi torna in palestra non vuole correre rischi. E qualche timore c’è. Possibile la misurazione della temperatura all’ingresso, garantiti i dispenser con igienizzante a disposizione per sanificare le mani ma anche per contribuire alla pulizia degli attrezzi: in molti centri, infatti, il trainer di sala invita a disinfettare quelli utilizzati. Così come per l’armadietto, dove sono sparite le grucce e tutti gli indumenti del cambio vanno riposti nel borsone.
In presenza, sul web o all’aperto
Anche se le palestre si stanno attrezzando per prolungare gli orari e recuperare spazi per le attività, soprattutto di gruppo, sono tenute a rispettare le disposizioni per la sanificazione degli ambienti, quindi le sale non saranno più occupate con continuità. Il planning potrà quindi essere ridotto, a cui si aggiunge una minore “capacity”, in termini di partecipazione ai corsi e ingressi in sala pesi.
E allora che si fa? «Chi non riesce a prenotare la classe di gag, potrà lavorare in diretta streaming. La capacità del trainer sarà proprio quella di personalizzare la lezione, per coinvolgere anche le persone collegate da casa. È fondamentale, infatti, creare un senso di appartenenza alla community, anche se virtuale. Perché incominciare ad allenarsi è facile, il difficile è continuare», sottolinea Paolo Evangelista, docente a Torino.
C’è poi l’alternativa degli spazi all’aperto: «Molti centri con aree esterne hanno iniziato a proporre classi outdoor e continueranno fino a quando il tempo lo permetterà. Tanti lo fanno al parco: non gruppi improvvisati, ma formati e guidati dal trainer, su prenotazione», continua l’esperto.
Più attività sul posto
A numeri ridotti ma si potrà fare più o meno tutto, dallo spinning al corso di step, dal Trx al Crossfit, ma con alcune varianti.
Come ci spiega Ilario Volpe di Virgin Active: «Abbiamo rimodulato alcuni training, variando la sequenza degli esercizi, le ripetizioni e i recuperi, per privilegiare il lavoro sul posto senza per questo ridurre l’intensità e i risultati. Nei corsi come Cross Active o The Grid, per esempio, ciascuno lavora nella propria postazione o quadrato e con i suoi attrezzi; in questo modo si crea una “comfort zone” di allenamento, dove le persone si sentono sicure. Tra l’altro abbiamo assistito a una crescente partecipazione ai corsi di body-mind, yoga e Pilates. Anche da parte maschile. Certo, in queste discipline il distanziamento è più facile, ma non è solo per quello. Credo che dipenda dal bisogno, in questo periodo destabilizzante, di ritrovare l’equilibrio mentale anche grazie al movimento».
Più semplice applicare la regola in sala pesi, dove l’afflusso è monitorato in base agli attrezzi disponibili. «I trainer in sala, inoltre, dotati di mascherina, vigilano sul rispetto delle disposizioni. Contando sul senso di responsabilità delle persone, è possibile anche allenarsi a circuito sulle macchine. L’allenamento viene strutturato in modo che chi usufruirà poi dello spazio troverà l’attrezzo sanificato», sottolinea il direttore corsi Virgin.
Le offerte in campo
Dopo il boom del fitness via web, sperimentato durante il lockdown, molti centri si sono adeguati ampliando e puntando proprio sull’offerta di servizi digitali. «Questa tendenza continuerà con pacchetti che propongono, compreso nell’abbonamento per frequentare i corsi “in presenza”, anche le prenotazioni via app; le lezioni in diretta streaming e il coaching one to one online, con schede personalizzate e incontri virtuali, una volta alla settimana o ogni quindici giorni per confrontarsi sui risultati», sottolinea Evangelista.
«I prezzi? Molto probabilmente saranno allineati a quelli dell’anno scorso o con un leggero aumento ma, oltre alla garanzia di professionalità, avrai la possibilità di allenarti di più, per esempio quando non riesci ad andare in palestra, nel weekend o ancora se sei fuori città».
Tra i primi a cavalcare l’onda virtuale, il brand di Virgin Active con la proposta di Revolution, l’allenamento digitale decollato durante il lockdown con 12 milioni di visualizzazioni. «La app offre 8 tipologie diverse di classi, con 100 contenuti nuovi a settimana e un archivio di 500 classi già caricate. Non solo: i workout proposti vengono studiati in base alle esigenze di chi si allena a casa e i trainer sono preparati per interagire a distanza. Per esempio, tutte le classi sono modulate in tre livelli: beginner, intermediate e advance e ogni esercizio viene proposto in versione base o avanzata», sottolinea Ilario Volpe.
«Ora poi c’è una novità: è possibile sottoscrivere solo l’abbonamento al canale digitale Revolution, senza necessariamente pagare l’iscrizione anche al club».
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Articolo pubblicato sul n. 21 di Starbene in edicola ad agosto 2020
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