L’Apcoa non dovrà pagare TOSAP e sanzioni per oltre otto milioni al Comune di Avellino. La sezione staccata di Salerno della Commissione tributaria regionale della Campania ha concesso la sospensiva all’Apcoa Parking Italia Spa difesa dall’avvocato tributarista Alessandro Dagnino, con la collaborazione dell’avv. Stefania Granellini. Finché non sarà deciso il ricorso in Cassazione, la società che gestisce il parcheggio dell’ospedale della città non dovrà versare nulla nelle casse dell’amministrazione locale.
“Siamo molto soddisfatti della decisione – ha commentato l’avvocato Alessandro Dagnino – che neutralizza gli effetti di una sentenza emessa dalla stessa sezione staccata della Commissione tributaria regionale. Di rilievo – prosegue Dagnino – è la tutela riconosciuta alla posizione dell’impresa: i giudici non si sono limitati a riconoscere il grave danno, per le casse della società, che sarebbe derivato dal pagamento del tributo, ma sono andati oltre. La Commissione ha infatti attestato come il rimborso della cifra, nel caso in cui la Cassazione dovesse dare ragione alla contribuente, sarebbe difficile per il Comune, in quanto l’Ente locale si trova, al momento, in una situazione di crisi finanziaria”.
Secondo l’Assoservizi, società che gestisce i tributi per il Comune d’Avellino, l’Apcoa dovrebbe pagare la tassa per l’occupazione del suolo pubblico al Comune d’Avellino per le aree di parcheggio da essa occupate. Nel corso degli ultimi anni sono pervenuti ad Apcoa gli avvisi di accertamento per il pagamento della Tosap dal 2013 al 2017. Quest’ultima, dunque, con un primo ricorso ha impugnato gli accertamenti relativi agli anni dal 2013 al 2015-prima parte (valore complessivo circa 3,5 milioni di euro) e con un secondo ricorso gli accertamenti relativi agli anni dal 2015-seconda parte fino al 2017 (valore complessivo oltre euro 8 milioni).
Il contenzioso ha preso così due strade differenti. La Commissione tributaria provinciale di Avellino, prima, e il giudice d’appello, dopo, hanno deciso di annullare il primo gruppo di avvisi d’accertamento (2013-2015). Invece, il ricorso per l’annullamento degli accertamenti 2015-2017, in primo grado, fu accolto dalla CTP di Avellino, ma la sentenza fu riformata dalla CTR Campania-Salerno in favore dell’Assoservizi. La società, non condivise la decisione d’appello e si rivolse immediatamente alla Corte di cassazione.
In attesa della decisione della Cassazione, però, la società di gestione dei parcheggi avrebbe dovuto versare le somme alle casse comunali, obbligo che però la CTR Campania ha il potere di sospendere su domanda dell’impresa, qualora quest’ultima dimostri che il pagamento possa cagionarle un “danno grave ed irreparabile”.
Accogliendo le argomentazioni dei legali di Apcoa, il Collegio composto dai giudici Lucio Di Nosse, Olga Maria Itri e Rosa Sibilia, ha deciso di riconoscere “la gravità del danno che sarebbe derivato dal pagamento della ingente somma, ritenuto sussistente anche nel caso il cui la stessa fosse stata rateizzata, tenuto conto dell’elevato valore delle somme in gioco”. Sono gli stessi giudici a condividere che la condanna al pagamento delle somme fosse inattesa. La sentenza annota: “la società ha spiegato che prudentemente e ragionevolmente il rischio di soccombenza era stato valutato come basso in quanto in analogo contenzioso, relativo a periodo precedenti, la società medesima era risultata vincitrice sia in primo che in secondo appello, mentre – prosegue la decisione – per le annualità in discussione aveva ottenuto sentenza favorevole in primo grado”.
Rilevante è infine un altro dei motivi che hanno spinto i giudici ad accordare la sospensiva. Stando a quanto emerge nella decisione della Commissione tributaria regionale, se Apcoa pagasse, rischierebbe di rivedere difficilmente le risorse, in caso di vittoria in Cassazione, poiché sia Assoservizi che il Comune potrebbero non essere in grado di ripagare Apcoa. Il Comune, infatti, ha recentemente approvato il Piano di riequilibrio pluriennale “con la conseguenza che – si legge in sentenza -, fino a quando non sarà raggiunto il riequilibrio, vi sarà un blocco dell’indebitamento” che potrebbe rendere impossibile reperire i fondi da restituire ad Apcoa.