Avellino – Ufficialmente ancora non è stata fissata la nuova data per l’apertura delle buste contenenti le offerte, ma nei fatti l’alienazione dell’ex Asilo Patria e Lavoro non subirà ribaltoni. La procedura si era interrotta sia a causa del Covid che per l’esposto presentato dal consigliere di opposizione, Dino Preziosi, in cui si sollevano una serie di criticità di fronte alla volontà del Comune di cedere l’immobile. L’apertura delle buste, fissata per lo scorso 20 novembre, era stata rinviata a data da destinarsi a causa delle restrizioni anti-contagio. Nel frattempo gli uffici di Piazza del Popolo hanno potuto approfondire le criticità sollevate dall’esponente di opposizione.
Già in un primo momento, dal Comune era trapelata una certa tranquillità nei confronti della procedura messa in atto, ma circa una settimana fa è stato nominato un legale esterno, l’avvocato Donato Pennetta, per un parere sulla procedura. E nelle ultime ore sarebbe stata consegnata la relazione a Palazzo di Città da cui non emergerebbe, secondo il legale, alcuna criticità nella procedura messa in campo. Via libera, dunque, all’alienazione dell’ex Asilo Patria e Lavoro, che è stato messo in vendita a una cifra a base d’asta di 480 mila euro, escludendo il parcheggio sottostante e il giardino alle spalle della struttura.
L’unica offerta pervenuta dovrebbe essere quella dell’Ordine dei Medici di Avellino, come confermato anche dal presidente, Francesco Sellitto, ma la busta finora è rimasta sigillata. Bisognerà attendere che la commissione di valutazione indica una nuova seduta per visionare l’offerta e la documentazione contenuti nella busta. Se il tutto dovesse risultare conforme al bando, l’ex Asilo Patria e Lavoro cambierà proprietario e potrà riaprire.
Sellitto: “Non vogliamo il Patria e Lavoro per farci un supermercato, sarà al servizio dei cittadini”