L’ennesimo round dello scontro interno all’Ambito sociale A4 si giocherà in Tribunale. Dopo la risposta con cui il sindaco Festa ha replicato alla diffida di Raffaele D’Elia, primo classificato all’avviso pubblico per la nomina del direttore generale del Piano di zona, i legali di quest’ultimo sarebbero già al lavoro per controrispondere con un nuovo documento. Il caso ovviamente divide anche sindaci dei 16 comuni che compongono l’ambito. In serata ennesima fumata nera dall’assemblea dei primi cittadini riuniti a Capriglia. Riunione a cui ha partecipato anche il primo cittadino di Avellino, la cui presenza inizialmente non era attesa.
Un incontro conclusosi sostanzialmente con un nulla di fatto, se non con l’accordo che ogni sindaco sottoporrà l’iter procedurale impugnato da Festa alla verifica del segretario generale del proprio Comune. Pur su posizioni differenti, tra chi preme per chiudere la partita del direttore generale per avviare l’azienda consortile a tutti gli effetti e chi invece è più propenso sulle posizioni del primo cittadino di Avellino, lo scontro interno alle fasce tricolori lascia spazio a prove tecniche di intesa per evitare che, in caso di mancata programmazione entro dicembre, l’Ambito possa essere commissariato. In sostanza, l’obiettivo è evitare che la questione torni nelle mani della Regione Campania.
La riunione, finita in tarda serata, ha comunque registrato toni alti. Non tutti i sindaci chiaramente sono d’accordo con il blocco della selezione del direttore generale. Tra questi il sindaco di Pratola Serra Aufiero, autore insieme alla consigliera di Cervinara Marro di un botta e risposta epistolare con il comune di Avellino, ma anche il sindaco di Capriglia Nunziante Picariello, che presiede l’assemblea, così come il sindaco di Rotondi. Dall’altro lato fermo sulle sue posizioni Gianluca Festa che ha ribadito, scrivendolo nero su bianco ai legali di D’Elia, che non può esserci alcun contratto a causa della mancata approvazione del bilancio di previsione e ha messo addirittura in dubbio la validità dello stesso avviso pubblico. I sindaci che vogliono sbloccare la situazione hanno sottolineato come l’avviso pubblico è stato seguito per intero dall’attuale segretario generale Vincenzo Lissa già quando fu approvato dall’amministrazione Cinque Stelle guidata dal sindaco Vincenzo Ciampi nel 2018, poi adottato dal commissario prefettizio Giuseppe Priolo, con la sua costante presenza insieme a quella del coordinatore pro tempore Luigi Cicalese, anche lui dirigente del Comune. Se errore c’è stato, è questo il quesito che pongono i sindaci, come mai in due anni nessuno se n’è accorto?