Il centrosinistra si ritrova all’Hotel “Civita” di Atripalda e torna alla carica sul piano urbanistico comunale. “É un Puc che non ci piace – attacca la consigliera del Pd Nancy Palladino – figlio di un’amministrazione che vive di forma e non di sostanza. É stato approvato dalla giunta in tutta fretta, bypassando completamente il confronto con la città. Le nostre osservazioni sono state bocciate solo per motivi politici, è questa la verità”. Assente per un lutto in famiglia il segretario del Pd cittadino Gerardo Malavena, il confronto è stato aperto da Boris Ambrosone, membro del direttivo del Pd. La sua introduzione ha dato il là all’attacco di Palladino, che si è presto spostato anche su altri temi. all’amministrazione guidata dal sindaco Paolo Spagnuolo.
“In questi giorni l’amministrazione è impegnata a vantarsi dei finanziamenti arrivati per la Dogana. La verità – osserva – è che i fondi sono destinati alla Soprintendenza, con la quale, ed è questa la colpa dell’amministrazione, è stata rinnovata la convenzione alle stesse condizioni della precedente. La Dogana dei Grani, uno dei monumenti storici più importanti della nostra provincia, sarebbe dovuta tornare agli atripaldesi, ma così non sarà”. La consigliera minoranza punta il dito su altre scelte dell’amministrazione. “Grazie anche alla precedente gestione, c’è un bilancio in attivo che non rende necessaria la svendita del patrimonio immobiliare ma, piuttosto, immaginare di accendere un mutuo per recuperare l’ex cinema Ideal”.
Per Geppino Spagnuolo, capogruppo di “Atripalda Futura” in consiglio comunale, “il Puc è l’esatto contrario di quanto annunciato dalla stessa amministrazione. Nonostante le rassicurazioni, non sono state infatti evitate operazioni di trasformazione del suolo, così come non è stato rispettato il principio del consumo zero di suolo. In più nelle zone agricole, interessati da interventi di trasformazione, si è immaginato di prevedere interventi di rigenerazione urbana. É un piano urbanistico che, oltre ad andare oltre le norme e le regole, va anche contro ogni logica”. Per Spagnuolo il Puc immagina e disegna “una nuova Atripalda, assolutamente sovradimensionata perché non c’è alcuna domanda che la giustifica. Una scelta che potrebbe anche esporci a rischi idrogeologici”. Torna ancora su alcuni errori commessi in sede di progettazione, e in parte corretti, e si interroga sulle ragioni dell’accantonamento dell’idea di realizzare un’isola ecologica. Auspica che l’amministrazione receda dall’idea di vendere la scuola “Mazzetti”, provando invece a recuperare “un progetto di ristrutturazione già finanziato”.
Roberto Renzulli, consigliere comunale del gruppo “ABC, rilancia l’ipotesi ricorso. “Aspettiamo la valutazione della Provincia, e poi valuteremo”. Renzulli critica la linea del progettista Pio Castiello, a sua detta contraddittoria “rispetto a quanto sostenuto ad Ariano ed in altre realtà. É assurdo – incalza – che si preveda la realizzazione di circa 400 alloggi, quando ce ne sono già più di mille sul mercato: è evidente che hanno una loro idea che noi, e l’intera comunità, non conosce”. Una scelta che preoccupa anche Ulderico Pacia, rappresentante socialista, mentre Luigi Adamo di Sinistra Italiana parla di “un piano che segna una profonda frattura tra l’amministrazione e gli interessi dei cittadini. Dovrebbe far riflettere – aggiunge – che molte critiche arrivino anche dal centrodestra, come nel caso del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia. É stato portato avanti un percorso non democraticamente corretto, che sarà in qualche modo aggiustato con i piani attuativi ed eventuali varianti”. L’architetto Nello Conte si affida invece provocatoriamente all’Intelligenza Artificiale per sconfessare un piano “che non rispetta il principio del consumo zero e non tiene conto delle caratteristiche e delle esigenze del contesto in cui andrà ad incidere”.