Hanno diritto a una pensione assai ricca, raggiungibile con pochi contributi: le casalinghe meritano un trattamento speciale.
Il lavoro delle casalinghe andrebbe considerato come una delle professioni più dure e delicate in assoluto. La casalinga non è soltanto colei (o colui) che cura il benessere della casa e della famiglia, ma prima di tutto un lavoratore che non si ferma mai. Un faticatore che sgobba ogni giorno, spesso dalle 7 di mattina alle 10 di sera, senza vacanze, senza promozioni, senza stipendio e senza diritto alla sciopero.
Ciononostante, per l’opinione comune, occuparsi della casa non sarebbe un vero lavoro, e dunque uno status professionale da tutelare con diritti essenziali come la pensione. Lo Stato ha provato a intervenire con nuove concessioni alle persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari.
Tramite l’INPS si è per esempio voluto introdurre nuovi canali ad hoc di pensionamento: direzioni privilegiate, tese ad affermare con più forza la dignità e i diritti di cui deve godere questa categoria. E difatti esiste un Fondo Casalinghe INPS a cui ci si può iscrivere. Bisogna avere un’età compresa tra i 15 e i 65 anni e bisogna rientrare in pochi altri requisiti.
Si devono anche versare 5 anni di contributi. In questo modo anche le casalinghe possono avere la possibilità di ricevere una pensione di inabilità o di vecchiaia. Poi c’è l’aspetto giuridico: la legge n. 493 del 1999 ha riconosciuto lo status di lavoratrice in ambito domestico.
Con tale fondo è dunque possibile che le casalinghe possano giungere a percepire una pensione. Ma solo in presenza di almeno 5 anni di versamenti contributivi e almeno 57 anni di età, se l’ammontare del trattamento maturato è superiore a 1,2 volte l’assegno sociale. In caso contrario, bisogna per forza aspettare fino ai 65 anni.
Pensione per le casalinghe: come funziona
Il punto è capire come poter mettere insieme 5 anni di contributi. Per la pensione delle casalinghe si possono versare quote a importo libero. Anche se il limite base per maturare un mese di contribuzione è pari a 25,82 euro. Quindi, si ottiene un anno di contribuzione versando all’incirca 310 euro.
Questa speciale pensione viene calcolata col metodo contributivo, cioè rivalutando il montante accumulato e applicando un coefficiente di trasformazione. Va da sé che tale coefficiente aumenta col crescere dell’età. La formula è abbastanza semplice: si moltiplica il montante contributivo per il coefficiente di rivalutazione e il tutto si divide per 13 (il numero delle mensilità).
Anche nel 2024, tutti coloro che svolgono lavori domestici all’interno della propria famiglia possono poi seguire, in maniera gratuita, dei progetti di formazione in diversi ambiti. Si tratta di corsi finanziati dal Ministero delle Pari opportunità, impartiti da enti pubblici e privati.
Tale possibilità, così come quella della pensione, rivolta esplicitamente alle casalinghe, non esclude gli uomini. Il punto è tutelare chiunque, maschio o femmina che sia, che svolge attività nell’ambito domestico della famiglia a titolo gratuito. Per poter partecipare ai corsi gratuiti previsti per le casalinghe bisogna essere iscritti all’assicurazione contro gli infortuni domestici presso l’INAIL.