Pensione, in questi casi rischi la sospensione e la restituzione delle somme ricevute: massima attenzione

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Fai molta attenzione se ricevi la pensione. In questi casi rischi la sospensione e la restituzione delle somme dovute: cosa dovrai tenere in mente.

L’INPS offre diverse modalità di pensionamento anticipato ai lavoratori che ne fanno richiesta. Sebbene l’età pensionabile ufficiale sia attualmente fissata a 67 anni, numerosi italiani decidono di ritirarsi dal lavoro molto prima di questa soglia. Alla base del pensionamento anticipato c’è l’idea che il lavoratore scelga di ritirarsi definitivamente dal mondo del lavoro dopo una lunga carriera.

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Questo principio guida i legislatori nel creare misure che permettano il pensionamento anticipato. Tuttavia, una volta ritirato, il lavoratore è tenuto a rispettare l’impegno di non tornare più a lavorare. Spesso accade che i pensionati che decidono di tornare a lavorare si trovino di fronte a conseguenze inaspettate. In questi casi, l’INPS può sospendere l’erogazione della pensione o addirittura richiedere la restituzione delle somme già percepite. Ciò avviene perché il ritorno al lavoro contravviene al principio su cui si basa il pensionamento anticipato. Ora però il focus si concentra su quando viene sospesa o richiesta la restituzione dell’importo.

Pensione, attenzione a questi casi: scattano sospensione o restituzione

Molti pensionati si trovano in situazioni complesse e a rischio per via di specifiche misure previdenziali che, spesso a loro insaputa, vietano il cumulo della pensione con redditi da lavoro. Quando i legislatori introducono misure di pensionamento anticipato, impongono ai lavoratori di cessare l’attività lavorativa. La logica è semplice: chi sceglie di andare in pensione prima deve abbandonare definitivamente il lavoro. Diverse misure di pensionamento anticipato stabiliscono la necessità di smettere di lavorare al momento della presentazione della domanda di pensione.

Pensioni casi rischi sospensione restituzione
Fai molta attenzione a questi casi – ilCiriaco.it

Un esempio chiaro è la Quota 41 per lavoratori precoci. Per poter accedere a questa pensione, il lavoratore deve cessare l’attività lavorativa prima di presentare la domanda. Prima di richiedere la pensione vera e propria, è necessaria una domanda di certificazione del diritto all’INPS. Solo dopo la conferma del diritto alla pensione, il lavoratore può lasciare il lavoro. Alcune misure di pensionamento anticipato non solo richiedono la cessazione del lavoro al momento della domanda, ma impongono anche il divieto di riprendere qualsiasi attività lavorativa per tutta la durata dell’anticipo pensionistico.

Esistono eccezioni per lavori autonomi occasionali, consentiti fino a un reddito di 5.000 euro per anno solare. Oltre questa soglia, o per qualsiasi altro tipo di lavoro, si rischia la sospensione della pensione o la richiesta di restituzione delle somme percepite. I pensionati che violano il divieto di cumulo rischiano grosso. L’INPS sospende immediatamente la pensione e richiede la restituzione di tutte le somme percepite nell’anno solare in cui è stata svolta l’attività lavorativa non ammessa. Anche pochi euro guadagnati possono portare a richieste di restituzione di migliaia di euro da parte dell’INPS.



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