Quante volte ti capita di addormentarti durante un bel film o una trasmissione televisiva o peggio ancora di utilizzare la televisione per prendere sonno? Devi sapere che questa abitudine, comune a molti italiani, è tutt’altro che salutare perché ha effetti negativi sulla qualità e sulla quantità del sonno.
L’importanza di riposare a sufficienza
Ma quante ore occorre dormire? «La “giusta” durata del riposo notturno varia in base all’età: per un individuo adulto sono raccomandate tra le 7 e le 9 ore per notte in una condizione di benessere», spiega il dottor Alberto Braghiroli, pneumologo specialista in apnee ostruttive e disturbi del sonno presso l’ospedale Humanitas Mater Domini di Castellanza (Varese).
Non riposare a sufficienza, con il passare del tempo può creare alterazioni di memoria, mancanza di concentrazione, malumore e irritabilità, diminuzioni dei riflessi, ritardo nell’apprendimento nonché depressione. Non sempre, però, prendere sonno e dormire fino al mattino è facile, specie se la vita ci mette a dura prova nella quotidianità e nel lavoro. Ecco allora che si cerca di allontanare i cattivi pensieri guardando la serie Tv preferita o un bel film, ma non è la strada giusta.
Perché la televisione è nemica del buon riposo
Contrariamente a quanto si possa pensare, tenere accesa la televisione a letto non aiuta a dormire, anzi, rende difficoltoso il sonno. «Gli schermi luminosi, compresi quelli di tablet e smartphone, emettendo la luce blu impediscono il rilascio di melatonina, l’ormone che aiuta a dormire», spiega l’esperto. «Il cervello, di conseguenza, non riesce a scivolare nelle onde del riposo».
E non pensiate che sia sufficiente tenere gli occhi chiusi per bypassare il problema. «Il cervello percepisce comunque la variazione di intensità luminosa ed è quindi costretto a cancellare gli stimoli periferici, attivando una specie di filtro che richiede uno sforzo delle strutture cerebrali», prosegue l’esperto. «Fatto che non si concilia con un sonno davvero ristoratore, perché il buio è fondamentale».
L’alternanza delle diverse fasi del sonno
Per dormire bene, dunque, serve un ambiente buio e rilassante. Prima di addormentarsi è meglio spegnere la televisione e riporre smartphone e tablet in un cassetto. Se durante il sonno il corpo si “ferma”, lo stesso non si può dire del cervello che attraversa diverse fasi restando comunque attivo.
«Il sonno è un momento molto dinamico», riprende il dottor Braghiroli. «Consente di abbandonare le connessioni inutili che i neuroni hanno prodotto nel corso della giornata e di consolidare le informazioni importanti nella fase dei sogni».
Il sonno è diviso in cicli di circa 90 minuti. La prima fase è caratterizzata dal dormiveglia, la seconda dal sonno profondo e la terza dagli occhi che si muovono molto rapidamente sotto le palpebre: è la fase di sonno REM (Rapid Eye Movement), quella in cui si sogna. Questi cicli si susseguono per 5 volte ogni notte e con l’avvicinarsi del mattino il sonno profondo diminuisce, mentre i sogni aumentano.
Sonno disturbato? Aumenta il rischio cardiovascolare
«Nella fase del sonno vengono immessi in circolo molti ormoni, tra cui quello della crescita che consente al bambino di aumentare di statura e all’adulto di bruciare grassi e mantenersi in forma, rigenerando cellule e tessuti», prosegue Braghiroli. «Dormire male, quindi, non solo fa svegliare stanchi, poco lucidi e irritabili ma, se il disturbo si cronicizza, aumenta il rischio cardiovascolare e il cervello invecchia con più rapidità».
I consigli per dormire bene
Assicurarsi un buon sonno per vivere meglio si può. Sono sufficienti alcuni semplici accorgimenti:
- Ridurre gli stimoli luminosi.
- Mantenere una temperatura confortevole: meglio una stanza fresca che troppo calda.
- Scegliere per le pareti colori tenui o neutri e non tinte brillanti.
- Evitare camere da letto rumorose per ridurre al minimo l’inquinamento acustico.
- Sostituire la televisione con un libro. Leggere aiuta ad addormentarsi e alimenta i sogni.
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