Petracca: “Rido quando attaccano De Luca sulla sanità”. E annuncia: “La sburocratizzazione al primo posto” – IL CIRIACO

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Una campagna elettorale che si presenta molto difficile a causa del Covid, ma che ha anche l’obiettivo di «ripristinare il valore della politica che, soprattutto ad Atripalda, è stata un po’ messa da parte». Maurizio Petracca, candidato alle regionali per il Partito Democratico, inaugura il suo comitato elettorale nella cittadina del Sabato, in compagnia di Costantino Pesca, consigliere comunale di maggioranza con delega allo Sport e Nancy Palladino assessore “Politiche sociali e pari opportunità”.

«Questo comitato non è cosa irrilevante perchè qui, da anni, si è dismessa la funzione della politica – spiega Petracca. Io ho contribuito alla vittoria di questa amministrazione. Ho provato ad accompagnarvi per quello che è il mio ruolo, ma tutto ciò non è sufficiente perché, se manca la cornice politica, i territori poi hanno difficoltà. Negli anni purtroppo è stato sminuito molto il valore della politica. Non basta ottenere i finanziamenti, bisogna costruire processi abbiano anche funzione politica».

Petracca ripercorre anche le tappe che lo hanno portato ad entrare nel Pd, sottolineando il coraggio della sua decisione proprio mentre il Partito Democratico attraversava una fase delicata. «Sono entrato a ottobre dello scorso anno, durante la scissione renziana, e tutti i sondaggi davano il centrosinistra perdente. La mia è stata una scelta evidentemente politica e non di convenienza», sottolinea Petracca ricordando anche l’incontro con Zingaretti: «Mi disse “finalmente qualcuno che entra” perché in quel momento tutti scappavano, ma la mia scelta non era funzionale alla candidatura era una decisione politica. Se avessi pensato solo a una mia elezione sarei potuto andare in una delle liste del Presidente che mi avrebbero consentito di entrare in Consiglio, ma il giorno dopo avrei rappresentato solo me stesso che è una cosa molto diffusa nel mondo del Consiglio regionale. Io ho fatto la scelta più difficile, più complessa, un anno fa: entrare nel Pd con un centrosinistra allora dato perdente».

Ora, però, è il momento di guardare alla campagna elettorale anche perché quella attuale è molto anomala «per le cause note del Covid, non si possono fare incontri pubblici con un numero nutrito di persone, c’è il problema del distanziamento sociale. Quindi è una campagna elettorale molto difficile perché bisogna raggiungere le persone singolarmente. Sarà simile alle amministrative, ma moltiplicata per 118 Comuni – spiega Petracca. I temi sono quelli che abbiamo provato a portare avanti in questi anni sull’ambiente, sull’agricoltura, sui temi in generale dell’infrastruttura». Ma c’è un tema in particolare su cui Petracca presterà molta attenzione, quello della sburocratizzazione: «Il lavoro che è stato svolto in questi anni è stato frenato parzialmente dalla burocrazia. Per il prossimo quinquennio l’impegno principale deve essere in termini di sburocratizzazione, ma nel senso vero e non con le solite frasi dette in campagna elettorale – sottolinea Petracca. Noi già ci stavamo lavorando con il Governatore nel comparto dell’agricoltura, ma il Covid ci ha fermati. Sulla prossima programmazione non dico che dovremo avere una burocrazia zero, che è uno slogan impossibile, ma serve una burocrazia in grado di dare risposte immediate e non far aspettare la gente anni per avere finanziamenti che sono dovuti. Questo è il ruolo della politica, dobbiamo accompagnare questi processi. Visto che abbiamo fatto un lavoro straordinario in questi anni, possiamo iniziare a pensare ai dettagli che poi diventano sostanza perché snellendo le procedure tutto si accelera e diventa più semplice».

Altro tema delicato di questa campagna elettorale è quello della sanità, argomento utilizzato dagli oppositori di De Luca per attaccare il modo in cui la Regione ha gestito questo settore soprattutto durante l’emergenza Covid. «Questa cosa mi fa ridere, noi usciamo dal commissariamento della sanità dopo tanti anni. Il predecessore di De Luca ha fatto sfaceli in Irpinia ed è sotto gli occhi di tutti, chiudendo gli ospedali – ricorda Petracca. De Luca li ha riaperti. È singolare che le opposizioni oggi possano parlare di sanità, l’unico che può farlo è il Governatore».

Dopo le elezioni, invece, la battaglia si dovrebbe spostare in casa Pd dove, chi è rimasto escluso dalle liste regionali, come nel caso di Livio Petitto, annuncia rivoluzioni a via Tagliamento. «Il Pd è rappresentato dai candidati del Pd. Le scelte sono avvenute attraverso la filiera che comprende i livelli provinciale, regionale e nazionale, indicando le persone da candidare. Chi concorre fa parte del Pd. Questo è il processo, io non devo fare polemiche con nessuno, sono stato candidato e ho ringraziato il segretario nazionale Zingaretti, quello regionale Annunziata e il commissario Cennamo. Gli altri hanno deciso di intraprendere strade diverse».

A fare gli onori di casa ci hanno pensato Pesca e Palladino. «Maurizio è un atripaldese acquisito – sottolinea il primo. Il voto alle regionali è un voto politico e non per amicizia. Una preferenza da dare a una persona affidabile. Lo ricordo a chi dice di essere di questo partito e si candida in altre liste così come c’è chi si riscopre animalista». Anche Palladino sottolinea l’importanza di Petracca per «questa comunità, lui è un punto di riferimento», prima di puntare il dito contro «chi scappa. La militanza è una cosa seria, è come un matrimonio: non sempre va tutto bene, ma questo non vuol dire che se qualcosa va male poi si scappa da un’altra parte. Militanza e impegno non si conquistano in un giorno solo, ma sono coerenza e fedeltà. Non mi fido di chi la sera si addormenta con qualcuno e si sveglia con un altro».



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