Piano di zona, sarà un’assemblea di fuoco: verso il no alle dimissioni del coordinatore – IL CIRIACO

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L’assemblea dei sindaci dell’Ambito sociale A4 pronta a respingere le dimissioni dell’ingegnere Luigi Cicalese da coordinatore del vecchio Pdz e da direttore ad interim della nuova, ma mai partita, azienda consortile. Questa dovrebbe essere la posizione ufficiale dei primi cittadini che sarà avanzata, come già fatto in passato, dal presidente dell’assemblea Nunziante Picariello. Stando ai rumors raccolti infatti l’assemblea delle sedici fasce tricolori sarebbe pronta a respingere, per la terza volta, le dimissioni del dirigente a cui sarà chiesto, prima di lasciare definitivamente l’incarico, di predisporre un report di fine mandato e soprattutto lo schema di bilancio. L’incontro, convocato per lunedì 1 giugno, slitterà certamente alla seconda in programma per mercoledì 3 giugno. Sarà un’assemblea infuocata con all’ordine del giorno non solo le dimissioni di Cicalese, ma anche il contenzioso in atto tra Gianluca Festa, nella sua qualità di presidente dell’Ambito, e il vincitore dell’avviso pubblico per la selezione del direttore dell’azienda speciale, Raffaele D’Elia. Un braccio di ferro che rischia di avere ricadute su tutti i comuni consorziati. A riscaldare l’ambiente anche il caso di incompatibilità all’interno del cda, sollevato sempre da Festa, che chiede la sostituzione dal suo incarico dell’ex sindaco di Pratola Serra, fratello dell’attuale primo cittadino, Antonio Aufiero. Nell’ordine del giorno aggiuntivo, depositato da Festa, anche la nomina del nuovo segretario consortile e del responsabile del servizio economico e finanziario. Per quest’ultima figura l’unica candidatura pervenuta è quella del Ragioniere capo di Avellino Gianluigi Marotta. Sarà poi il vicepresidente del coordinamento istituzionale, il sindaco di San Martino Pasquale Pisano a portare all’attenzione dell’assemblea la programmazione 2018. Altro dato che infiammerà il dibattito, ennesima riprova che il presidente, il sindaco di Avellino, non è mai stato eletto per quel ruolo. Motivo per il quale qualcuno teme che gli atti da lui firmati siano a rischio di legittimità.

Quella di mercoledì sarà l’occasione per i sedici sindaci di misurarsi rispetto al da farsi, ma soprattutto rispetto ad una situazione di stallo che dura ormai da aprile 2019, quando l’azienda fu approvata, dopo che tutti i consigli comunali interessati ne avevano votato statuto e regolamento. Se Festa non ha mai nascosto la sua contrarietà al passaggio dalla vecchia convenzione alla società consortile, avvenuto prima del suo insediamento durante l’amministrazione commissariale guidata dal Prefetto Giuseppe Priolo, per i primi cittadini di Altavilla Irpina, Capriglia Irpina, Cervinara, Chianche, Grottolella, Montefredane, Petruro Irpino, Pietrastornina, Prata di P.U., Pratola Serra, Roccabascerana, Rotondi, San Martino Valle Caudina, Torrioni, Tufo il discorso è diverso. Il silenzio di alcuni di loro, sia rispetto all’accusa di inerzia  arrivata dal coordinatore dimissionario sia rispetto ai rischi che potrebbe comportare per tutti un eventuale danno erariale prodotto dalla mancata contrattualizzazione del direttore generale, appare sospetto. Da un lato i comuni di Capriglia, Pratola Serra, Rotondi, Montefredane e Cervinara che mal hanno digerito i contenuti della lettera di Cicalese e che chiedono un parere legale terzo per capire se l’iter seguito per il bando di selezione per il direttore generale sia corretto o viziato come sostiene invece il sindaco Festa. Dall’altro lato l’unica posizione netta è proprio quella di Avellino, che con l’avvio definitivo della società consortile perderebbe il proprio peso specifico in qualità di capofila. Resta da capire cosa pensano i sindaci dei comuni più piccoli: se intendono ritornare sui loro stessi passi, oppure contribuire a sbloccare il pantano di carte bollate in cui si trovano, al momento, i servizi sociali attesi da una popolazione di circa 100mila cittadini.

Non è escluso, in ultima istanza, che alcuni sindaci possano scrivere all’assessore regionale Lucia Fortini per chiedere all’ente di Palazzo Santa Lucia, un intervento con poteri sostitutivi. Un passaggio che, vista l’imminenza della scadenza elettorale per le regionali, avrebbe inevitabilmente strascichi politici.



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