«Festa è stato richiamato all’ordine dal partito, per questo si è inspiegabilmente astenuto sul bilancio Alto Calore. Le manovre politiche dell’area Pd in vista delle regionali sono evidenti, anche nel Piano di zona. Sui servizi alla persona ormai siamo al ricatto politico». Il consigliere di minoranza del Movimento cinque stelle Ferdinando Picariello, rigetta le motivazioni con cui il sindaco Gianluca Festa, da sempre tra i maggiori detrattori delle recenti gestioni Alto Calore, ha poi deciso di astenersi sul bilancio dell’ente (leggi qui).
«Non posso che essere d’accordo con il collega Santoro, il consiglio comunale aveva dato a Festa un mandato preciso che lui evidentemente ha tradito. Di fronte ad una gestione fallimentare che ha causato evidenti danni all’Alto Calore, non possono esistere tentennamenti. Bisogna salvare l’ente, la gestione pubblica dell’acqua ma non chi lo guida. C’è modo e modo per fare le cose, ormai siamo in una situazione paradossale dove lo stesso sindaco Festa, che ha sempre contestato quanto fatto negli anni all’ente di Corso Europa, con il suo non voto fa passare un bilancio assurdo che nulla ha a che vedere con il salvataggio della società». Per l’esponente dei Cinque Stelle il comportamento del sindaco di Avellino «è la dimostrazione che doveva dare un segnale di distensione al suo partito, il Pd, perché ci sono le elezioni regionali. E’ evidente che siamo di fronte ad una manovra politica tutta interna al partito e fa sì che il management di Alto Calore benefici ancora una volta di un tempo e di ulteriori passaggi amministrativi di cui non avrebbe dovuto disporre. Continua la situazione di indebitamento, siamo di fronte a manovre fatte senza rispondere ad alcun criterio di efficacia. Se si pensa di risanare l’ente mandando in pensione qualcuno dei dipendenti, allora siamo proprio allo sbando. Si prospetta inoltre una situazione critica nei prossimi mesi, si dice che ci sarà l’ennesima crisi idrica nei mesi estivi. La annunciano senza spiegare però se stanno mettendo mano a qualche soluzione. Il problema è che il risanamento previsto dal Piano Pozzoli è fallimentare, perché non mette mano al sistema Alto Calore, cioè quello di un carrozzone politico, di sprechi infiniti, con assunzioni fatte negli anni anche quando non c’era necessità per operazioni elettoralistiche. Altro che logica manageriale, siamo di fronte alle conseguenze di una cattiva gestione politica di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze e vediamo comportamenti ondivaghi, come quello del sindaco Festa, e registriamo silenzi da parte di tutti, anche dei colleghi della minoranza del Pd. I giochi elettorali in vista delle regionali sono ormai iniziati».
Una condizione che, secondo l’analisi di Picariello, si ripete negli stessi termini
sul Piano di zona sociale A4. «La modalità è la stessa. Le politiche sociali piegate- accusa- alle convenienze della campagna elettorale. Nessuno pensa che dietro quei servizi ci sono persone in difficoltà, che soffrono determinate situazioni, bisogni reali. Utilizzati per i proclami, poi quando si arriva alla prova del nove della concretezza, si blocca tutto. Con l’amministrazione Ciampi avevamo lavorato sodo per dar vita all’azienda speciale consortile, proprio per slegare la gestione dei servizi sociali dalla politica e dagli interessi di cooperative, associazioni, che non ruotano mai negli affidamenti di appalti importanti. Evidentemente a Festa invece sta bene il vecchio schema, e si dimostra per l’ennesima volta un padre padrone che non dà seguito a quando stabilito dall’aula. Il tutto con il silenzio degli altri sindaci dell’ambito che, sostanzialmente, appartengono tutti alla stessa area politica. Una situazione incredibile in cui non si sa chi deve dirigere, chi deve presiedere, come andare avanti. La volontà è quella di tenere tutto fermo e dire o comandiamo noi o nessuno deve mettere mani ai servizi sociali. Un ricatto politico giocato sulla pelle delle persone più deboli».