Plantari: perché fanno bene e come sceglierli

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I plantari sono quelle specie di solette che si mettono nelle scarpe in caso di problemi ortopedici: ne avrete sentito parlare, magari conoscete qualcuno che li usa. Ma funzionano? In che casi? E quali scegliere? Ne parliamo con Giacomo De Carlo, osteopata DOMROI, massofisioterapista, Dottore in Scienze Motorie Preventive e Adattate a Mottola (Taranto).

Tutto parte dalle estremità

«I nostri piedi sono connessi a tutto il sistema nervoso grazie a un insieme complesso di recettori neuronali posti sopra e sotto la loro superficie», spiega l’osteopata. «Sono collegati innanzitutto alla colonna vertebrale, governando la nostra postura. Diventa quindi importante puntare sul plantare più adatto da affiancare alla terapia principale e “attivo”, che funzioni cioè anche durante il movimento».

Che problemi risolvono i plantari

Correggono innanzitutto la postura. «La maggior parte di noi tende a sbilanciare il corpo troppo in avanti, alterando le curve della colonna», spiega De Carlo. «Si ha lo stesso problema pure in quei casi in cui c’è fastidio o dolore alla parte anteriore del piede (metatarsalgie, o a causa degli speroni calcaneari o dei neurinomi di Morton). Anche la dolorosa fascite, l’infiammazione che “corre” dal tallone alle dita del piede, non è un problema solo locale ma è spesso legata alla postura sbilanciata in avanti della persona.

Questo vizio di assetto generale mette in tensione soprattutto i muscoli del polpaccio, i quadricipiti e quelli lombari, mandando in tensione anche la fascia del piede. Allora, l’uso costante del plantare giusto, insieme ad alcune sedute osteopatiche in parallelo rimettono in linea la postura allentando la continua tensione piede-parte superiore del corpo, anche quando camminiamo. E l’azione correttiva del plantare è costante nel tempo, inducendo la persona a mantenere la giusta postura. Per le patologie muscolo-scheletriche, invece, ciò che si può ottenere è un miglioramento: le malattie devono essere trattate con i farmaci, la fisioterapia e, nei casi necessari, con l’intervento chirurgico, ma il plantare spesso si rivela un supplemento valido da affiancare alle cure mediche».

Plantari su misura o già pronti?

Molti plantari vengono prescritti dallo specialista, ortopedico, fisioterapista o medico dello sport che indicano un tecnico (di solito di un negozio di articoli ortopedici) che li realizzerà su misura. «Vanno benissimo e sono spesso mirati a risolvere un problema specifico: sono i cosiddetti plantari ortopedici, ma esistono anche quelli posturali-funzionali attivi “pronti”, che agiscono sulla postura e si possono acquistare in farmacia.

Anche il plantare ortopedico può avere benefici posturali e sul dolore, ma tende più a correggere le deformità della pianta (come il piede piatto o cavo), con beneficio sul sintomo specifico», spiega l’esperto. Infine, fra plantari su misura e quelli pronti può esserci una notevole differenza di prezzo, spesa che dovrà essere rimessa a budget quando l’usura, strettamente legata all’individuo, al suo peso e allo stile di vita (e quindi molto variabile) richiederà un nuovo supporto.

I benefici del plantare

Grazie alla sua forma particolare, il plantare spinge sul letto venoso del piede, la nostra pompa vitale, dando una spinta costante che agevola il ritorno venoso e contrasta i ristagni di sangue. Questa azione si ha anche sul sistema linfatico.

Il 90% della popolazione tende a spostare e mantenere il proprio corpo molto in avanti, e questa inclinazione può accentuare una serie di problemi biomeccanici a carico della schiena. Il plantare riposiziona nella postura corretta.

Il plantare può risultare utile anche in casi di asimmetria del bacino. Una volta trattata questa posizione scorretta (per esempio con l’osteopatia) il plantare garantisce il mantenimento del risultato, cioè la simmetria del corpo.

In caso di usura della cartilagine e di artrosi dell’articolazione femoro-rotulea si possono ottenere dei miglioramenti. Costringendo il corpo a riposizionarsi più indietro, il quadricipite, muscolo principale del ginocchio, è meno in tensione, dando sollievo all’articolazione.

Il nuovo plantare provato per voi

In farmacia puoi ordinare il plantare attivo che corregge la postura da fermi e in movimento alleviando così dolori alla schiena, alle gambe e ai piedi. Si sceglie in base al proprio peso e alle misure del piede. «L’ho provato e sono stato colpito dalla sua efficacia, specie contro il dolore», spiega Giacomo De Carlo. «Lo raccomando anche nella pratica sportiva, perché agisce sulla stanchezza fisica e muscolare».

Ma come funziona? «Partendo da parametri anatomici specifici del singolo paziente (peso e misure), stimola i recettori neuronali posti sotto la pianta del piede, e garantisce sostegno e la conformazione dei tre archi che caratterizzano la pianta. Inoltre, l’incavo del plantare dove alloggia il calcagno aiuta a mantenere il peso centrale stimolando continuamente l’assetto piede-resto del corpo. Il risultato è una corretta postura nel tempo, con quel che ne consegue in termini di benessere generale. Può essere utilizzato in modo graduale nei primi giorni, per evitare di arrivare ad accusare pesantezza nelle gambe a fine giornata.

È consigliabile partire con 3 ore nel primo giorno, 4/5 ore nel secondo giorno, per poi arrivare dal terzo a indossarlo tutta la giornata». Il costo è di 70 € e la durata può arrivare a un anno e mezzo (dipende da peso e utilizzo).

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