Il termine “paradosso” si utilizza per indicare qualcosa che sembra contraddire l’esperienza comune, la logica o le normali aspettative. La cardiologia ha preso a prestito questa parola per indicare il segno clinico di una particolare condizione dove si verifica un calo anomalo della pressione arteriosa sistolica durante l’inspirazione. È il cosiddetto polso paradosso, in cui questa pressione – la “massima” – può diminuire anche di 10 mmHg.
Cosa succede al cuore
«In condizioni di normalità, quando inspiriamo, si può osservare un piccolo calo della pressione sistolica, ma si tratta di una variazione minima e impercettibile alle normali misurazioni», spiega il dottor Mario Siro Brigiani, cardiologo ad Anthea Hospital di Bari.
È dovuto al funzionamento del nostro sistema circolatorio: «Durante l’inspirazione, si contraggono i muscoli respiratori, in particolare quelli intercostali e il diaframma. Questo provoca un’espansione della cavità toracica, che a sua volta riduce la pressione all’interno del torace, facilitando il ritorno del sangue deossigenato all’atrio destro del cuore, da cui poi passa nel ventricolo destro, viene pompato nei polmoni, torna ossigenato all’atrio sinistro e infine scorre nel ventricolo sinistro per essere espulso nell’aorta». Quando si inceppa questo meccanismo?
Quali sono le cause del polso paradosso
La principale causa del polso paradosso è il versamento pericardico, ovvero l’accumulo patologico di liquido nella cavità che circonda il cuore.
«Normalmente il pericardio contiene circa 20-30 millilitri di liquido, ma in caso di infiammazione o infezione questa quantità può aumentare, portando a un versamento che può essere lieve, medio o severo», descrive il dottor Brigiani. «Nei casi più gravi si verifica un tamponamento cardiaco, che impedisce al cuore di espandersi e contrarsi correttamente. Durante un’inspirazione profonda, ciò provoca una compressione del ventricolo destro e uno spostamento verso il ventricolo sinistro del setto intraventricolare, la parete muscolare che separa i due ventricoli del cuore, fondamentale per garantire che il sangue deossigenato e ossigenato non si mescolino».
Di conseguenza si abbassa la gittata sistolica (il volume di sangue espulso dal ventricolo sinistro in un battito), causando una diminuzione della pressione nella periferia del corpo.
«La pericardite acuta può evolvere in una forma cronica, rara ma possibile, dove il pericardio può ispessirsi e calcificarsi, formando delle “cotenne di calcio” attorno al cuore», illustra il dottor Brigiani. «Questo ispessimento costringe il cuore a operare in una struttura rigidissima e il polso paradosso può essere una conseguenza. Altre cause sono alcune patologie polmonari, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva o l’asma bronchiale, che forzano la respirazione e innescano sempre lo stesso meccanismo».
Anche l’embolia polmonare può causare polso paradosso a causa dell’aumento della resistenza vascolare nelle arterie polmonari, che riduce il ritorno venoso al cuore e compromette la gittata cardiaca durante l’inspirazione.
Quali sono i sintomi del polso paradosso
In genere, il polso paradosso non viene avvertito dal paziente, che può invece manifestare i sintomi legati alla patologia di base che causa la condizione, come difficoltà respiratorie, affaticamento, palpitazioni o sensazione di oppressione toracica.
«Se poi il calo di pressione durante l’inspirazione diventa molto marcato, viene anche meno la lucidità mentale e si sentono mancare le forze», aggiunge il dottor Brigiani. «L’eventualità più estrema è che si arrivi al collasso cardiocircolatorio, noto anche come arresto cardiaco, una condizione medica grave in cui il cuore non riesce a pompare sangue in modo efficace, portando a una riduzione critica della circolazione sanguigna e dell’apporto di ossigeno agli organi vitali».
Come si cura il polso paradosso
La risoluzione del polso paradosso dipende dalla causa sottostante. Il primo passo è diagnosticare con precisione la condizione che lo provoca in modo da trattarla.
Per esempio, in caso di tamponamento cardiaco, potrebbe essere necessario un drenaggio del liquido accumulato attorno al cuore (pericardiocentesi), mentre in caso di pericardite cronica potrebbe essere indicata una chirurgia per rimuovere il pericardio fibrotico. Se il polso paradosso è causato da un attacco d’asma, invece, il trattamento con broncodilatatori e corticosteroidi può essere efficace. Se è presente una patologia polmonare cronica, è importante ricorrere a farmaci specifici per migliorare il quadro.
«L’identificazione tempestiva del polso paradosso è fondamentale per diagnosticare condizioni potenzialmente gravi, che richiedono interventi immediati e mirati», conclude Brigiani. «Comprendere i meccanismi fisiologici alla base di questo fenomeno consente ai medici di adottare strategie terapeutiche efficaci e personalizzate, spesso salvando la vita del paziente».
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