In vista della delicata sfida di domenica pomeriggio contro l’Avellino, il neo tecnico del Potenza Pasquale Arleo, subentrato in settimana al posto dell’esonerato Bruno Trocini, ha presentato la gara contro la compagine irpina.
“Gli ho già detto che domenica quando arriva l’Avellino dobbiamo rifarci all’esperimento del topolino che sta nella tagliola, vede il formaggio e inizia a cacciare la bava dalla bocca. Quando vedono il verde dell’Avellino quello deve succedere. Da martedì abbiamo lavorato sul modulo e quindi vediamo di mettere in difficoltà questo Avellino che sicuramente ha dei valori notevoli: una sola sconfitta, seconda miglior difesa, nelle ultime quattro trasferte ha sempre vinto e va meglio fuori che in casa. In base a questo noi assumeremo un atteggiamento tattico confacente a quello che è la forza dell’avversario. Mi aspetto un Avellino spavaldo perché se si legge lo score delle ultime dieci giornate si potrebbe trovare un Potenza giù di corda perché parlano i risultati. La loro autostima è al massimo perché rendono meglio fuori casa. Forse giocheranno con due attaccanti importanti per la categoria: Maniero e Murano è la miglior coppia d’attacco che c’è in questa categoria. Noi abbiamo studiato le contromisure, qualunque cosa faranno noi ci faremo trovare pronti. Ho detto ai ragazzi rispetto per tutti e paura di nessuno. Ho grande fiducia in questo gruppo e spero di aver toccato le corde giuste. Noi dobbiamo essere bravi a batterli e dobbiamo ricordarci che il leone è più forte del lupo”.
Prosegue parlando dell’Avellino: “È difficile proporre più schemi ma non impossibile. In una squadra che puntare a vincere non dovrebbe essere proprio un continuo cambiare. L’Avellino è una squadra forte che ha dei giocatori importanti e noi ne conosciamo qualcuno come Silvestri e Murano. Sono giocatori che quando hanno la palla buona ti puniscono. È una squadra che dovrebbe migliorare il suo score al Partenio. Però io ho colto dalla conferenza di Braglia che c’è uno scollamento tra squadra e città, e noi dobbiamo essere bravi nel farli litigare definitivamente”.
Sul lavoro svolto in questi primi giorni da allenatore della prima squadra: “Ho dovuto fare un grosso lavoro psicologico perché è una squadra con il morale a terra. Il peggior trend della squadre della bassa classifica, siamo scivolati fuori dal giornale. Abbiamo veramente toccato il fondo. Bisogna saper tirare fuori i valori motivando il gruppo al massimo. Garantisco il massimo impegno. Dobbiamo avere l’umiltà di essere camaleontici da un punto di vista tattico. Gli ho spiegato che la mia psicosi da gara potrebbe essere per loro fastidiosa, dovranno avere la forza mentale di sopportarmi e sono convinti che insieme faremo un bel binomio “.
Sulla difficile situazione di classifica del Potenza: “Da potentino non mi posso permettere di vedere il Potenza ultimo in classifica e retrocesso nei dilettanti. Fare la guerra vuol dire che in campo ci vuole gente che abbia fame e soprattutto che si identifichi in questa città. Mi è sembrata che nell’ultimo periodo questa squadra abbia smarrito l’identità e non riusciva a trasmettere emozioni alla mia città. Ho chiesto espressamente a chi vuol partecipare a questa fase del campionato di buttare il sangue nel campo, diversamente sono pregati di lasciare Potenza”.
Sul pubblico di fede rossoblù che sarà presente allo stadio: “So il sentimento dei tifosi del Potenza. Non ho fatto nessun appello, già so che domenica sarà una bolgia il campo. Sono convinto che domani il Viviani, con l’apporto del pubblico, l’Avellino passerà una giornata non felice”.