Prime convocazioni per le Commissioni consiliari che hanno fatto esplodere la crisi di maggioranza

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Mentre imperversa la crisi di maggioranza (e anche la spaccatura tra le opposizioni), arrivano le prime convocazioni delle sette Commissioni consiliari permanenti del Comune di Avellino. Un primo incontro dopo le turbolente elezioni dei rispettivi presidenti. La Sesta Commissione (Cultura), su convocazione del presidente Luigi Mattiello (Siamo Avellino) si riunirà domani, 17 ottobre, alle 15:15, al primo piano di Palazzo di CIttà: all’ordine del giorno un focus su Villa Amendola. Chiamati a discuterne i componenti Luigi Preziosi (Davvero), Mario Sorice (Davvero), Enza Ambrosone (Pd) e Luca Cipriano (Pd). La Quarta Commissione, presidente Antonio Genovese (Davvero) è stata convocata per il 22 ottobre alle 16, per “programmazione attività”: al tavolo la vicepresidente Enza Ambrosone (Pd), Gerardo Melillo (Forza Avellino, Patto Civico), Giuseppe Negrone (Davvero), Amalio Santoro (Per Avellino) e Gerardo Rocchetta (Siamo Avellino). La Terza Commissione (Bilancio), presidente Nicola Giordano (Pd) e vicepresidente Teresa Cucciniello (Viva la Libertà), è stata convocata per il 18 ottobre alle 11: per programmare e calendarizzare le future attività si siederanno al tavolo Antonio Bellizzi (Per Avellino), Antonella Coppola (Siamo Avellino), Rino Genovese (Patto Civico).

Era stata propria l’elezione del presidente di questa Commissione Bilancio a far implodere l’intero arco costituzionale del consiglio comunale: tutti contro tutti. I gruppi di maggioranza si sono divisi tra Festiani (liste Davvero e Viva la Libertà) e Nargiani (la lista Siamo Avellino), mentre a sinistra si sono divisi tra Pd e M5S da una parte e Sinistra dall’altra (con l’ex candidato sindaco Antonio Gengaro, entrato in Assise con il seggio che spettava alla lista App ma poi confluito nel gruppo Pd, e i due candidati di Per Avellino eletti, Amalio Santoro e Antonio Bellizzi). Al centro dello ‘scandalo’ l’elezione a presidente di questa terza Commissione (che spetta per statuto comunque alla minoranza) di Nicola Giordano (Pd), grazie ai voti di Rino Genovese (Patto Civico) e Antonella Coppola (Siamo Avellino). I Festiani invece avrebbero voluto far eleggere l’altro esponente della minoranza che pure si era candidato, Bellizzi. Dopo il voto Gengaro si è dimesso da coordinatore del Campolargo di centrosinistra: secondo il principio della pari dignità tra alleati aveva proposto ai suoi compagni del Pd di far eleggere Bellizzi. Invano. E visto che anche i Festiani avrebbero voluto Bellizzi, l’implosione è stata doppia, contestuale e parallela. Facile pensare che, almeno per quanto la maggioranza, si sia trattato di un pretesto strumentale per marcare una differenza profonda tra Festiani e Nargiani: tant’è vero che non hanno fatto dietrofront nemmeno dopo le scuse della consigliera Coppola, né dopo la sua disponibilità alle dimissioni da consigliera comunale, nemmeno dopo la proposta avanzata dal gruppo Siamo Avellino di azzerare la Commissione e rivotare il presidente.



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