Aste Ok, Modestino Forte imputato nel processo, è deceduto ieri sera intorno alle 20, all’età di 57 anni. La sua morte è avvenuta praticamente 24 ore dopo l’ultima udienza tenutasi nell’aula di Assise del Tribunale di Avellino, che si è trasformata in un vero e proprio putiferio. Durante l’udienza, infatti, la tensione è salita quando la sorella dell’imputato, detenuto a Catanzaro, ha sfogato la sua rabbia nei confronti dei giudici del tribunale di Avellino. Le sue urla di “Vergognatevi! Ve lo porterete sulla coscienza!” hanno scosso l’intera aula. Le forze dell’ordine presenti hanno prontamente allontanato la donna, e il giudice Melone ha richiesto la trasmissione degli atti in Procura per valutare il comportamento della donna durante l’udienza.
L’avvocato Roberto Saccomanno, difensore di Forte, aveva ottenuto l’attenuazione della misura cautelare per il suo assistito, prospettando la possibilità di un trasferimento presso il presidio ospedaliero avellinese. Tuttavia, alla luce della notizia della morte di Forte, tale provvedimento rivelato del tutto inutile. Nel corso degli ultimi tre mesi, l’avvocato Saccomanno aveva sollecitato più volte la revoca della misura cautelare, basando la richiesta sulla condizione di malato terminale del suo assistito. La prossima udienza è fissata per il 17 gennaio e, in quell’occasione, dovrebbe essere ascoltata proprio la sorella di Modestino, Livia Forte.
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