Processo Aste ok, respinto il ricorso della procura Antimafia – Corriere dell’Irpinia

0
28



Processo Aste ok, respinto il ricorso  dalla Cassazione presentato dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli contro l’ordinanza del Tribunale di Avellino,  che  aveva disposto l’azzeramento del processo e la scarcerazione dei vertici del sodalizio criminale.

 

La V sezione della Suprema Corte ha  bocciato il ricorso, definendo  inammissibile l’impugnazione  della Dda,  contro  la sentenza  del Tribunale di Avellino, che aveva  disposto la trasmissione gli atti alla Dda di Napoli per un nuovo capo di imputazione.

Nell’ordinanza emessa dal tribunale di Avellino, i giudici hanno riconfigurato l’organizzazione, coinvolta nel caso delle aste, come un’entità autonoma, sottolineando le condotte tipiche del reato 416 bis del Codice Penale, compreso il ruolo di “Antistato” e l’attuazione di estorsioni ambientali. Una ricostruzione diversa dall’impianto accusatorio portato avanti in questi anni dalla procura antimafia. Una modifica sostanziale, perché dopo la lettura dell’ordinanza i giudici hanno rinviato gli atti del processo alla procura antimafia per la riqualificazione delle accuse principali. E alla luce delle ragioni contenute nel dispositivo le esigenze di custodia cautelare, che erano abbinate alle precedenti ipotesi di reato contestate, sono venute meno e per questo i giudici hanno scarcerato e rimesso in libertà  ggli imputati.

Da qui il  ricorso, promosso dal pm Henry John Woodcock e sostenuto da tutto l’Ufficio di Procura, compreso il Procuratore Nicola Gratteri e che riguarda  gli otto imputati, che  sono stati scarcerati dopo la decisione del Tribunale di Avellino .

Un ricorso nei confronti di cinque persone giuridiche (le società riconducibili agli indagati) e otto imputati (regrediti di nuovo ad indagati dopo l’ordinanza emessa dal tribunale presieduto dal giudice Roberto Melone): Nicola Galdieri, Carlo Dello Russo (questi due in carcere per la condanna inflitta per il processo Nuovo Clan Partenio), Livia Forte, Armando Aprile, Antonio Barone,Gianluca Formisano, Damiano Genovese e Beniamino Pagano tutti scarcerati per effetto della decisione adottata dal Tribunale di Avellino all’esito di una camera di consiglio durata 24 ore e di un’istruttoria dibattimentale durata due anni e mezzo.

Nell’impugnazione il pm Woodcock  aveva evidenziato come la decisione del Tribunale di Avellino fosse affetta da “abnormità strutturale e che  avesse assunto le caratteristiche di una vera e propria sentenza di condanna, superando i limiti consentiti”.

Ora bisognerà attendere  le motivazioni della decisione dei magistrati della corte di Cassazione. Intanto  il processo torna alla fase di partenza con la  Dda, che dovrà  rifare  gli avvisi di conclusione delle indagini e richiesta di rinvio a giudizio,   fase in cui gli indagati potranno scegliere anche riti alternativi.



Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here