Processo clan Partenio, udienza rinviata. D’Ercole: “grave che il Comune non si costituisca parte civile” – IL CIRIACO

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E’ stato rinviato, nella mattinata di oggi, il processo al nuovo clan Partenio. La prossima udienza si avrà il 20 novembre. Tale rinvio si è avuto senza apertura del dibattimento, pertanto è ancora possibile costituirsi parte civile, i termini sono di fatto allungati alla prossima udienza. Una buona notizia per Giovanni D’Ercole che si scaglia contro la decisione del sindaco di Avellino Gianluca Festa, di non costituire l’ente parte civile al processo contro il sodalizio camorristico (leggi qui). Decisione condivisa dal primo cittadino di Mercogliano D’Alessio.

“Abbiamo 14 giorni per far sentire la vicinanza delle istituzioni ai cittadini perbene, che credono nelle istituzioni, che credono nello Stato. A questo punto non ci sono più scuse o distrazioni che tengono, Fratelli d’Italia richiama tutte le forze politiche affinché facciano pressione sui primi cittadini perché si costituiscano parte civile, al fine di rappresentare i cittadini onesti di Avellino e dei comuni vicini. È ancora possibile dare un segnale forte e concreto alla delinquenza organizzata, Fratelli d’Italia c’è e spera di trovare al suo fianco tutte le forze politiche, affinché nessuno possa essere macchiato dal morbo di una distrazione complice” commenta D’Ercole.

“La nostra città – prosegue D’Ercole- è stata letteralmente ferita da quanto venne fuori dall’indagine della DDA di Napoli: un drammatico intreccio di estorsioni, gestioni di aste, violenze di ogni genere. Appare evidente, quindi, il drammatico danno patito da Avellino, che ha tutta la legittimazione a costituirsi parte civile, reclamando i danni subìti in conseguenza dell’operare del sodalizio camorrista: gli Enti locali, infatti, rappresentativi della comunità cittadina, hanno legittimazione a costituirsi parte civile nel processo penale per ottenere, come ottenuto da tanti comuni in Italia, il risarcimento dei danni che la presenza di un clan criminale arreca all’immagine della città, allo sviluppo turistico ed alle attività produttive locali. Soprattutto, questa nostra città ha bisogno di segnali chiari, forti, netti nei confronti di una criminalità organizzata che ha dimostrato di saper pervadere addirittura le istituzioni. Pertanto, Fratelli d’Italia non può non stigmatizzare fortemente la scelta operata dal comune di Avellino, in quanto in pieno contrasto con la doverosa e costante battaglia – anche con gesti simbolici – alla camorra ed alla criminalità organizzata: la costituzione di parte civile è un atto dovuto per mostrare che ad Avellino c’è un muro d’uomini che non consente nessuno spiraglio alla delinquenza organizzata. Il segnale che proviene, invece, risulta pessimo perché quantomeno “distratto” rispetto ad una vicenda tanto grave, che ha visto la nostra città sui quotidiani nazionali. Sarebbe, anzi, stato nobile ed utile riunire il consiglio comunale per decidere insieme la costituzione di parte civile, coinvolgendo proprio l’istituzione più danneggiata dall’indagine. Sarebbe stata una splendida pagina di impegno civile e di testimonianza contro la camorra. Pertanto, a     questo punto, nessuna giustificazione potrà mai essere formulata per difendere una scelta oggettivamente sbagliata, penosa e grave”.



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