Si racconterà nella Sala delle Arti di Manocalzati Gerardo Ferrara, controfigura di Massimo Troisi nel film “Il postino”. L’appuntamento in programma il 27 giugno, alle 19, è inserito nell’ambito del progetto “Quando il libro diventa un film”, omaggio a Massimo Troisi nel settantesimo anniversario della nascita, promosso dall’associazione Stravinsky. Ferrara consegnerà al pubblico la sua esperienza sul set, da cui è nata la grande amicizia con l’attore napoletano (ingresso libero, gradita la prenotazione), tanto da decidere di dare il nome di Massimo al proprio figlio. Proprio durante le riprese la moglie scoprirà, infatti, di aspettare un figlio. Massimo Troisi sffriva già di gravi problemi cardiaci, che ne causarono la morte poche ore dopo la fine delle riprese il 4 giugno 1994. Nonostante questo, l’attore di San Giorgio a Cremano volle a tutti i costi finire il film, e per farlo si fece aiutare da una controfigura, Gerardo Ferrara che gli assomigliava tantissimo. Un’esperienza capace di cambiare la vita di Ferrara “Sono ormai trascorsi quasi trent’anni da quando l’ho conosciuto e ancora oggi mi emoziona parlare di lui. Lui era una magia, un ragazzo di una bontà unica, generoso e mai scontroso, qualcosa che va al di là di ogni cognizione”. Gerardo custodisce gelosamente la dedica che Troisi volle consegnargli sulla copia di scena del libro che il postino chiede a Neruda di autografargli, “Gerardo, per la disponibilità, la pazienza e l’abnegazione con la quale ha reso più piacevole e meno faticoso il mio lavoro nel film Il Postino”. La rassegna proseguirà il 28 giugno con l’incontro su “Procida ed i luoghi del Postino ed intermezzi pianistici”
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