La ferita è ancora fresca, il rammarico brucia dentro ognuno di noi. Il sogno playoff si è arenato al primo step, al cospetto di una Ternana non irresistibile, che ha confermato tutte le difficoltà che hanno accompagnato il suo ultimo periodo. Rammarico sì, ma nessun dramma. L’Avellino quest’anno ha vinto lo stesso. Ha vinto contro gli scettici dispettosi che ad inizio anno profetizzavano maliziosamente un nuovo ko tecnico per la società biancoverde. Ha vinto conquistando meritatamente sul campo una salvezza che sembrava un lontano miraggio, scalando vette tortuose che sembravano insormontabili. Ha vinto guadagnandosi un posto nei playoff, un grande obiettivo raggiunto che neanche il più ottimista dei tifosi avrebbe potuto immaginare.
Ha vinto Salvatore Di Somma, capace di costruire una buona squadra dal nulla, accompagnandola per mano nei momenti di maggiore difficoltà. Dimostrando ancora una volta di essere un lupo autentico, un capitano coraggioso nella tempesta più tumultuosa.
Ha vinto Giovanni Ignoffo, capace di divertire anche i palati fini prima di essere travolto da una situazione più grande di lui. Un uomo vero che ha pagato soprattutto lo scotto della poca esperienza sulle spalle.
Ha vinto Ezio Capuano. Arrivato tra lo scetticismo generale, ha saputo conquistare una piazza esigente diventando in poco tempo un punto di riferimento essenziale. Dentro e fuori dal campo. Con una professionalità e un senso del dovere fuori dal comune.
Hanno vinto i calciatori. Chi più, chi meno, tutti hanno comunque dato il loro contributo. Dimostrandosi professionisti esemplari, bravi a non lasciarsi travolgere dai continui cambi societari e dalle voci più disparate che accompagnavano le loro giornate.
Hanno vinto tutti. Adesso però bisogna archiviare la pagina stagionale e cominciare a guardare verso il futuro. Un futuro che si annuncia roseo, grazie alla nuova gestione D’Agostino. Il presidente ha le idee chiare e vuole costruire qualcosa di importante. Senza volare troppo alto per poi ricadere giù senza paracadute. Tutti vorremmo subito uno “squadrone” che possa regalarci al più presto il ritorno in Serie B. Bisogna andare con calma, naturalmente con la giusta ambizione. Le cose più importanti sono la chiarezza e la progettualità. Chiarezza: sugli investimenti e sugli obiettivi a medio lungo termine. Progettualità: struttura societaria forte, rilancio del settore giovanile, giocatori di proprietà. Tanto altro si potrebbe aggiungere, la serietà della proprietà è la giusta garanzia. Per tornare a sognare.