Avellino – Ricostruire il rapporto tra la politica e la comunità e ridare un futuro ai giovani della provincia. “Centro Democratico” traccia la linea da seguire e scende in campo al fianco di Vicenzo De Luca. Questa mattina c’è stata la presentazione dei candidati: Stefano Farina, Pietro Petroccione, Maria Rosaria Solimine, Francesca Fabiano. A fare gli onori di casa ci ha pensato Antonio Solimine, coordinatore provinciale, illustrando la proposta che “Centro Democratico” mette in campo in queste elezioni regionali.
«Noi ci collochiamo all’interno di un ragionamento della coalizione soprattutto rimarcando alcuni aspetti importanti che attanagliano la nostra provincia, quale il rilancio della sanità e soprattutto la necessità di ridare ai giovani un’attenzione vera che non sia solo di facciata – spiega Solimine. Abbiamo bisogno di ricostruire un rapporto che in questa terra è venuto meno dopo i fasti del passato, noi viviamo un momento sufficientemente buio rispetto al rapporto politica-cittadina e conseguentemente anche con il territorio. L’impegno di Centro Democratico è di riportare la politica quella vera all’interno della comunità. Quest’ultima ha ragione di avere una speranza se ha dei rappresentanti nelle istituzioni che sappiano ben portare avanti le istanze che i cittadini in questo momento pongono».
L’obiettivo che si pone “Centro Democratico” viene spiegato da Raimondo Pasquino. «Innanzitutto dobbiamo recuperare l’elettorato della volta scorsa che ha lasciato il partito e riteniamo che si possa recuperare quella rappresentanza da affidare ai giovani o a qualche esperto che fa parte della lista -spiega. I nostri quattro candidati sono tutti meritevoli di rappresentare il partito e le idee che esprime, come dimostra il programma, in particolare per le zone interne dell’avellinese dove, dopo il fallimento della industrializzazione, è necessario che i nostri giovani siano messi nelle condizioni di poter rimanere nella nostra terra e non essere costretti ad andare fuori perché non c’è lavoro. Dopo questa esperienza noi vogliamo che ci sia la possibilità che i giovani che studiano e si preparano, mettano a frutto queste loro competenze e professionalità al servizio dei territori».
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