Di quel periodo sono rimaste le sensazioni che ognuno di noi si porta dietro e dentro. E quelle sensazioni Leo Annunziata, segretario regionale del Pd, ha voluto raccontarle in un libro, “Parole dalla quarantena” che è stato presentato ad Avellino alla Libreria Mondadori. Una manifestazione che, ovviamente, ha assunto subito un contorno politico visto il ruolo di Annunziata. Presente tutto il Pd, dal commissario Aldo Cennamo, al capogruppo dell’opposizione in Comune Luca Cipriano, ai candidati certi e possibili, Rosetta D’Amelio, Maurizio Petracca e Livio Petitto. Si sono visti anche il sindaco di Avellino Gianluca Festa e il parlamentare Umberto Del Basso De Caro. Il libro si, ma la partita delle regionali è quella che stuzzica maggiormente, anche se Annunziata è partito dalle ragioni che lo hanno spinto a raccontare la sua quarantena. «E’ stata – ha detto – l’esigenza di significare un periodo difficile che tutti abbiamo vissuto. Non è il tentativo di dare una spiegazione a questa esperienza ma quello di sostenerla. E’ un’esperienza che si è fatta scrittura e mi auguro che possa incontrare il favore del pubblico. A dire la verità sta andando benino e la cosa mi conforta e mi stupisce. Cosa ci è rimasto? Credo che non ci siamo lasciati niente alle spalle visto che ancora oggi siamo qui con le mascherine e il distanziamento. Ci portiamo i segni di un’esperienza abissale: abbiamo il terrore che la nostra esistenza venga messa in pericolo e con questo dobbiamo fare i conti». I conti bisognerà farli anche all’interno del Pd con le difficoltà a far quadrare il cerchio delle candidature. «In politica siamo sempre – ha detto Annunziata – in momenti delicati, come sapete rispetto molto la gerarchia di partito e c’è grande sintonia con il commissario Cennamo con cui ho un rapporto antico di stima, che credo sia ricambiata. Lui è un grande dirigente di partito e credo che ora sia in una fase di ascolto visto che è anche giusto e la prossima settimana noi faremo una sintesi su quelle che saranno le indicazioni del commissario». Una difficoltà che i democratici stanno vivendo ovunque e che ha causato anche una proliferazione di liste a favore del Governatore che ora dovranno necessariamente essere ridotte. Annunziata, però, non sembra preoccuparsene nonostante su questo aspetto sia sia scontrato duramente con il segretario del Pd di Napoli, Marco Sarracino, al punto che è dovuto intervenire il Nazareno e convocarli a Roma (poi l riunione è saltata e la questione sarà risolta a livello regionale). «Quello delle troppe liste a sostegno di De Luca – spiega – credo sia un falso problema. Ci sarà una sana competizione, siamo in piena sintonia con il campo largo di Zingaretti nel quale il Pd immagina di essere il fulcro. Ci sarà una competizione all’esterno visto che i nostri “nemici politici” sono i Cinque Stelle e la destra sovranista.
Anche sulle possibili deroghe attendo che i segretari provinciali avanzino questa richiesta ovviamente giustificando questa necessità ove mai ci fosse». Dulcis in fundo la risposta, per la verità senza alcuna polemica, a Ciriaco De Mita che non ha speso, come al solito, belle parole per il Pd. «Non commento i giudizi che vengono espressi da altri. Lo registro, credo che il Pd sia un contenitore di pensiero dialettico per questo non la leggo come un’accusa anche perché io non sono per le distinzioni: il pensiero è tale senza aggettivi e lo si pratica come immagino faccia il presidente De Mita».