«Il rinnovamento portato da Martusciello premierà Forza Italia. Su ambiente e lavoro mi batterò perché la Valle del Sabato, e l’Irpinia tutta, tornino ad essere luoghi di sviluppo ma ecocompatibile». Antonio Aufiero, ex sindaco di Pratola Serra e capolista di Forza Italia alle elezioni regionali, a tutto campo sulla campagna elettorale e sulle proposte per l’Irpinia.
Quali sono le sensazioni al giro di boa della campagna elettorale?
«Sensazioni molto positive. Ci sono altissime probabilità, confermate anche dagli ultimi sondaggi, che danno quasi per certo il seggio a Forza Italia. Ma quel che mi incoraggia principalmente è il calore delle persone, che mi testimonia quotidianamente il proprio affetto e mi conferisce una fiducia che è frutto del mio lavoro da amministratore da sempre vicino alla gente».
I sondaggi danno il centro destra in calo, come immaginate di convincere gli elettori?
«Come coalizione di centrodestra a sostegno del Presidente Caldoro, stiamo convincendo gli elettori attraverso un programma serio, dettagliato e con le coperture economiche già dichiarate. Per quanto riguarda Forza Italia non c’è nessun calo, anzi ad Avellino è in atto un completo rinnovamento del partito e questo è positivo. Stiamo convincendo gli elettori con proposte concrete anche grazie ad un’attività che passa attraverso circoli, rappresentanti e simpatizzanti coordinati da Fulvio Martusciello, il quale sta facendo un lavoro egregio per rilanciare Forza Italia sul territorio».
Lei è stato sindaco di un comune che si trova in un territorio che ha sofferto molto in termini di degrado ambientale: quali sono le iniziative che intende mettere in campo a tutela della Valle del Sabato?
«Il degrado ambientale ma anche il disastro economico di fabbriche in crisi: uno spiacevole connubio che ha sempre visto il mio impegno per sostenere le istanze di imprenditori, lavoratori, cittadini. “Ecocompatibilità”, delle fabbriche esistenti e di quelle che andranno ad avviarsi, è il concetto chiave da cui ripartire per una riqualificazione industriale che aiuti ad andare nella direzione giusta».
Nel corso dei suoi incontri elettorali ha fatto riferimento anche al tema dell’occupazione e alla vertenza Novolegno: su quali aspetti intende concentrare il suo impegno?
«L’emergenza occupazionale è tra i temi che vanno affrontati con maggiore urgenza. E occorre sottolineare come tra i punti salienti del programma del Presidente Caldoro l’occupazione, soprattutto giovanile, rappresenti un tema saliente. Sulla Novolegno ribadisco che occorreva agire secondo un piano che salvaguardasse certamente l’ambiente, ma soprattutto le famiglie dei lavoratori. La Novolegno va riconvertita, con un progetto a cui sto lavorando da tempo, di concerto con Caldoro, e che consenta un piano occupazionale rigoroso ma anche un’attenzione doverosa per l’ambiente e dunque la salute dei cittadini».
Secondo Lei in che cosa è stato carente questo governo regionale e dove si dovrebbe intervenire per potenziare il sistema sanitario, anche alla luce dell’esperienza del Covid?
«Se ad oggi la Campania registra quotidianamente il record di contagiati, le responsabilità vanno attribuite a chi questa Regione la governa. Inoltre, affrontare l’emergenza Covid significa anche gestirne al meglio l’aspetto sociosanitario. Faccio solo un esempio che ho a cuore: la categoria dei disabili che non possono indossare la mascherina è stata lasciata al proprio destino. Persone costrette quotidianamente ad essere tacciate di inciviltà da quegli esercenti che, giustamente dal loro canto, chiedono il rispetto delle regole e di indossare la mascherina in ogni caso. Più in generale la sanità necessita di un’attenzione fondamentale: chiudere alcuni plessi ospedalieri in Irpinia ha rappresentato l’inizio di un calvario per i cittadini che ad oggi ha portato quasi al collasso il nostro sistema sanitario, che ultimamente si è arricchito con la proposta, per me inaccettabile, di ridurre le funzioni o addirittura chiudere il “Landolfi” di Solofra, un’eccellenza del territorio, un plesso focale per la popolosa Valle dell’Irno. Non a caso gli sforzi maggiori nel programma di Caldoro riguardano questo tema che, insieme all’occupazione, è quello che necessita di interventi più urgenti per la nostra provincia».
Si voterà anche per il Referendum sul taglio dei parlamentari, qual è il suo pensiero?
«Voterò per il No. Fermamente. Perché al di là del populismo che traspare dietro a certe proposte, un buon amministratore deve calcolare le conseguenze di determinate scelte nel medio-lungo termine: il taglio dei parlamentari, con la scusa della riduzione dei costi della politica, in realtà pochi spiccioli pro capite, metterebbe in difficoltà i rappresentanti di territori come l’Irpinia, che perderebbe in rappresentatività quando si tratterà di decidere su temi caldi e indifferibili, quelli necessari per una gestione amministrativa virtuosa, che è quella per cui mi batto da sempre. E che sono certo mi verrà riconosciuta nella prossima tornata elettorale».