Regionali, Gazzella: con “Noi Campani” l’Irpinia tornerà protagonista della politica nazionale – IL CIRIACO

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«Mastella non è un trasformista ma un uomo del dialogo. Il centrodestra ha snobbato la sua richiesta di confronto aperto, lasciando a Salvini il destino politico di quella parte politica in Campania. Noi Campani vuole riportare l’Irpinia al centro della politica regionale e nazionale con il suo carico di idee e proposte». L’avvocato Guerino Gazzella a tutto campo sulle ragioni della sua candidatura e sul progetto politico del sindaco di Benevento.

Quali le ragioni della sua candidatura con Mastella che questo pomeriggio sarà ad Avellino?

«Ho deciso di mettermi a disposizione delle comunità da cui provengo e soprattutto per difendere il campanile irpino nell’ambito delle politiche regionali. Sono un moderato, non mi piacciono populismo e movimenti sovranisti che non fanno della solidarietà il loro punto di riferimento. Ecco perché ho accettato la proposta dell’onorevole Mastella che ha fatto del dialogo il punto forte del suo agire politico».

Qual è il progetto di Noi Campani soprattutto in relazione all’Irpinia?

«Potenziare la medicina territoriale prima di ogni altra cosa. Le persone fragili vanno curate a casa, ci vuole un forte potenziamento della rete con medici e infermieri che devono andare a casa delle persone, gli ospedali devono trattare malattie acute o irreversibili, servono a curare aspetti patologici importanti che non possono essere affrontati a domicilio. Quindi ci vuole un piano di ristrutturazione dei distretti sanitari che non possono essere ridotti a centri burocratici all’interno dei quali passare carte, ma devono diventare punti di coordinamento della medicina territoriale. I soldi che arriveranno dall’Europa e dall’uscita del commissariamento vanno investiti in edilizia ospedaliera e per l’acquisto di macchinari, per aumentare assunzioni di personale medico ed infermieristico, con particolare riguardo ai nosocomi di Ariano Irpino, Solofra e Sant’Angelo dei Lombardi. C’è poi il settore turistico che è strettamente legato al completamento della Lioni Grotta e alla realizzazione della stazione Hirpinia, perché sono infrastrutture che ci porteranno nel cuore dell’Europa. Dobbiamo essere pronti e preparati con strutture ricettive, strade adeguate e collegamenti. Vanno potenziati e migliorati i nostri borghi che possono diventare centri unici del turismo, la nostra verde Irpinia deve essere protagonista di un turismo sostenibile, magari immaginando scuole di arti e mestieri da finanziare tramite Regione e Ue e per ripopolarli e per essere attrattivi. Poi bisogna pensare alle imprese, piccole e grandi, che vanno supportate subito con somme a fondo perduto per sostenere l’occupazione. Ma non solo, bisogna investire su logistica e banda ultra larga, perché dove ci sono maggiori servizi si può aumentare la capacità di produzione e quindi di assunzione. Dobbiamo aggredire la disoccupazione prima di scoprire gli effetti della pandemia quando ci sarà la revoca del divieto di licenziamenti. Il momento richiede un grande impegno sociale e politico. Non appartengo alla scuola dei facili proclami, ma bisogna mettere impegno e determinazione per dare risposte reali».

Mastella, anche da molti ambienti del centrosinistra, è stato accusato di essere un trasformista per essere passato dal centro destra alla coalizione di De Luca. Cosa risponde?

«Mastella è una persona moderata e perbene. Da quando è diventato sindaco di Benevento ha sollecitato a più riprese il centrodestra per costruire la candidatura a Governatore, con tentativi rimasti vani di un confronto tra forze politiche ha proposto le primarie, ma non è stato mai ascoltato. L’unica risposta alla sua domanda di costruzione di una classe dirigente del centro destra, è arrivata da Salvini che è venuto dal Nord per dire che non si sarebbe mai alleato con Mastella. Ma non è lui a poter decidere, siamo noi a dire mai con Salvini e poi vedremo se i Campani vorranno votare per chi viene ad enunciare problemi senza indicare soluzioni, o chi si è impegnato per le proprie comunità cercando di dare risposte concrete. Il nostro futuro politico non lo decide chi viene da fuori, lo stabiliranno i campani».

Qual è il rapporto con De Mita e quale la differenza politica tra le due compagini centriste?

«I rapporti tra Mastella e De Mita sono noti. Mastella è stato suo portavoce quando De Mita era presidente del consiglio e segretario della Dc. C’è stima e rispetto, ma le due liste sono autonome e indipendenti. Ho stima e rispetto per una persona che ha fatto tanto per l’Irpinia, ma sono classe 1971 e senza voler entrare in contrasto con nessuno, voglio dare il mio contributo in prima persona».

Cosa è mancato nei cinque anni di governo De Luca nel rapporto con le aree interne, in particolare con l’Irpinia?

«L’Irpinia ha bisogno di un assessore regionale con deleghe specifiche, per portare la provincia di Avellino al centro della politica campana sia tramite i suoi uomini sia attraverso temi specifici. L’Irpinia per tanti anni è stata punto di riferimento della politica regionale e nazionale, da troppo tempo non è così. Ora c’è una classe dirigente giovane pronta a dare il proprio contributo di idee e proposte, ed è il momento di ascoltarla».

 



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