Regionali, i due volti di De Luca: la sfida alla Lombardia e l’insofferenza verso la stampa – IL CIRIACO

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Qualcuno deve avergli ricordato, facendo benissimo, che la misura era colma e che prima della politica e dei voti vengono l’educazione ed il rispetto per chi lavora e dunque fermarsi a rispondere alle domande dei giornalisti è un obbligo per un uomo politico. Evidentemente quei tre mesi passati a comunicare via social e senza contraddittorio devono aver abituato male il Governatore De Luca. Evitare la stampa è una scelta sempre sbagliata e peraltro non si capisce per quale motivo il presidente della Regione adotti questo atteggiamento soltanto quando si trova ad Avellino. Vogliamo sinceramente augurarci che sia stata l’ultima volta nella quale abbiamo assistito ad un comportamento “antipatico” (eufemismo) e che è diventato assolutamente intollerabile.

Fatta, per chiarezza, questa doverosa premessa dal pomeriggio irpino del Governatore De Luca non sono emerse sostanziali novità. Ad ogni tappa, in ogni provincia il presidente uscente magnifica ovviamente il lavoro svolto e chiede il sostegno perché tutto ciò che è stato avviato possa essere portato a compimento nei cinque anni che verranno. E lo fa non facendo mancare mai un riferimento diretto a Salvini e alla Lombardia. Appare del tutto evidente che nelle intenzioni di De Luca il modello campano deve assurgere ad alternativa di quello lombardo, uscito piuttosto malconcio dalle fase più acuta dell’emergenza Covid. La prima regione d’Italia –  obiettivo ambizioso, forse troppo – è il traguardo al quale De Luca vuole condurre la Campania, partendo dalla base che dice di aver realizzato nell’ultimo quinquennio, ma con la consapevolezza che tanto c’è ancora da fare. Essere usciti dal commissariamento della sanità non vuol dire che ora la sanità funziona, aver comprato autobus e treni non è sinonimo di trasporti efficienti, aver definito le cornici normative non porta automaticamente ad aver risolto i nodi della gestione del servizio idrico e del ciclo dei rifiuti. I cinque anni trascorsi sono soltanto il primo tempo di una partita che va ancora giocata con la massima attenzione per evitare di dover fare i conti con una dolorosissima (per la Campania) sconfitta. De Luca, a cui non mancano l’esperienza e conoscenza dei rischi, lo sa benissimo e avrà sicuramente adottato le contromisure necessarie. Quali sono glielo chiederemo la prossima volta. Se avrà la bontà di fermarsi.



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