Regionali, la campagna elettorale non decolla. La vera partita si giocherà ad urne chiuse – IL CIRIACO

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E’ una campagna elettorale che non scalda i cuori, oramai possiamo dirlo con una buona percentuale di certezza. Sono tante le ragioni per le quali questa sfida per le regionali non sembra catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica e certo tra queste c’è anche la sua insolita collocazione temporale, oltre forse ad una sfida per la presidenza che sembra, diciamo, orientata verso De Luca. Ma peccheremmo di superficialità se imputassimo solo al rifiuto, una sorta di istinto di autodifesa, di ascoltare candidati e affini nell’ultimo scorcio d’estate, perché c’è dell’altro. Intanto il Covid, ovviamente, che non ci ha mai abbandonati e che sta tornando, anche per i nostri comportamenti irresponsabili, a cifre di contagio che preoccupano e non poco. Dal punto di vista strettamente politico, poi, nemmeno i programmi illustrati fino a questo momento appaiono in grado di marcare una svolta rispetto al passato nonostante il periodo che abbiamo vissuto e che ancora non è alle nostre spalle avrebbe imposto un approccio diverso alle questioni. Fino a questo momento la magnificazione del lavoro svolto, il cahier de doleance di tutto quello che non è andato e che non va e generici impegni per delineare le sorti magnifiche e progressive della nostra regione e, venendo a noi, dell’Irpinia. In questo contesto diventa quasi automatico appassionarsi al dopo, ovvero a quello che accadrà ad urne chiuse all’interno degli schieramenti e delle forze che li compongono. Non è un mistero che l’attenzione degli osservatori sia focalizzata sui risvolti che lo scontro nel Pd avrà quando saranno ufficiali i risultati. Non c’è alcun bisogno di aggiungere altro ma l’ultimo scambio di “cortesie” tra il sindaco Festa e la presidente D’Amelio rende plasticamente il clima da Ok Corral che si vive e si vivrà a via Tagliamento dal tardo pomeriggio del 21. E come non guardare ai risultati che conseguirà Forza Italia dai quali capiremo se il repulisti di Martusciello ha dato i suoi frutti e sarà servito ad evitare “l’assalto” alla leadership della coalizione da parte della Lega che pure non vive giorni felici al suo interno. E quanto vale, quindi quali prospettive ha, il progetto di recupero e di costruzione di un progetto politico cultura popolare sul quale ha scommesso Ciriaco De Mita? Sono solo alcuni dei quesiti ai quali le urne dovranno dare risposte, ma soltanto quando saranno chiuse. Fino ad allora la fiera dell’ovvio, fortuna che mancano solo dieci giorni: poi verrà il bello, ma solo dalle 15.01 di lunedì 21.



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