«Il Pd è un grande partito e quindi è chiaro che possano esserci legittime aspirazioni da parte di tutti. Chiunque può proporsi per la candidatura alle regionali, ma formalmente e ufficialmente non è stata presa alcuna decisione».
L’ex senatore e componente della direzione nazionale dei dem, Enzo De Luca, commenta così lo stato di agitazione interno a via Tagliamento dove in tre si contendono le due caselle riservate al sesso maschile all’interno della lista di partito per le prossime regionali. Al consigliere uscente Maurizio Petracca, approdato in casa dem dopo le amministrative dello scorso anno, al presidente Alto Calore Michelangelo Ciarcia, indicato proprio dall’area franceschiniana a cui appartiene De Luca, all’ex presidente del consiglio comunale Livio Petitto che, proprio questa mattina (leggi qui), ha ringraziato i vertici nazionali e regionali del partito per il sostegno alla sua candidatura.
Ospite della conferenza stampa di rilancio dell’associazione “Democrazia Compiuta”, De Luca risponde così alle domande dei cronisti. «Siamo in una situazione per certi versi peggiore del dopo guerra, quindi o si recupera una coscienza civile e politica che abbandoni i protagonismi e l’individualismo sfrenato, e si recuperano i principi costituzionali a cui tutti fanno riferimento ma poi se ne dimenticano, o non ne veniamo fuori- spiega l’ex senatore- I partiti dovrebbero avere capacità di rappresentanza e rispetto per gli iscritti. Rispetto alla scadenza regionale abbiamo un candidato presidente, Vincenzo De Luca, che nei cinque anni di governo ha raccolto risultati straordinari e che durante l’emergenza Covid ha lavorato benissimo. Allora i partiti, nel tempo che resta prima della presentazione delle liste, bene farebbero ad organizzare, come si sta facendo a Napoli, una conferenza programmatica per parlare dei problemi reali delle persone. L’emergenza sanitaria e sociale dovuta al Covid, si somma nel Mezzogiorno ad situazione economica e finanziaria disastrosa. Ed è su questo che si misurano le classi dirigenti. Anche in Irpinia, chi ha responsabilità a tutti i livelli, associazioni, partiti e forze sociali devono capire come utilizzare al meglio l’opportunità che l’Europa dà al nostro Paese. C’è l’impegno del Governo a livello nazionale, quello di De Luca a livello regionale e quello dell’Europa. La mia sollecitazione è sempre quella di ricostruire, anche nelle distinzioni, la possibilità della coerenza delle appartenenze. Alleanze e coalizioni vengono un attimo dopo».
Un percorso, quello elettorale in senso stretto, da cui l’associazione presieduta da Antonio De Feo, insieme all’ex assessore alle politiche sociali Teresa Mele, e che vede in Francesco Barra il riferimento onorario. Saltate le attività programmate a causa del Covid, tra queste gli incontri con Gianrico Carofiglio, Padre Francesco Occhetta gesuita e giornalista di “Civiltà Cattolica” e il presidente del parlamento europeo David Sassoli, l’associazione guarda avanti.
«Sentiamo il bisogno di ricominciare. Durante il lockdown abbiamo allargato le iscrizioni all’associazione con oltre 50 persone distribuite su tutti il territorio dal Vallo Lauro all’Alta Irpinia al Serinese fino ad Atripalda, Mercogliano e Avellino. Il respiro che vogliamo dare alla nostra organizzazione- spiega De Feo- è quello di pensare al territorio nella sua totalità. L’idea è quella di ricostruire un impegno pubblico di uomini e donne che hanno dimostrato grande senso di responsabilità. Non ci sarà un impegno diretto in campagna elettorale: non siamo un’associazione di parte ma vogliamo aiutare le parti ad essere protagoniste di una nuova stagione sociale, politica ed economica, intendendo la politica come strumento della polis che non muove dalle critiche ma dalle proposte».