Quella per le elezioni regionali sarà l’ennesima campagna elettorale dai lunghi coltelli in casa Partito democratico. A via Tagliamento e dintorni infatti la calma dovuta al periodo di stop forzato a causa della pandemia, è solo apparente. Tutti i nodi irrisolti di una federazione in lotta con se stessa ormai da anni in assenza della sede deputata a scioglierli, il congresso provinciale, si riverseranno intatti nella discussione propedeutica all’individuazione delle quattro candidature di bandiera a sostegno del Governatore Vincenzo De Luca.
La rosa di nomi dei quattro irpini, due uomini e due donne, è tutt’altro che chiusa soprattutto per quanto riguarda le quote blu. Se non vi è alcun dubbio sulla ricandidatura della presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelio, le ambizioni per le due caselle riservate agli uomini sono molteplici. Sono in campagna elettorale ormai da mesi, con tanto di pagine social rinnovate in vista della prossima campagna elettorale, l’uscente Maurizio Petracca, approdato al Pd dopo le elezioni amministrative dello scorso anno, e l’ex presidente del consiglio comunale Livio Petitto esponente dell’area che si rifà al parlamentare sannita Umberto del Basso De Caro.
Ma non ci sta a restare fuori dai giochi la componente dell’ex senatore Enzo De Luca che non sembrerebbe intenzionato a giocare un ruolo da protagonista nella partita per le regionali. Secondo rumors insistenti, il gruppo dei franceschiniani sarebbe pronto a puntare sul nome del sindaco di Solofra e presidente dell’Ente Idrico Campano Michele Vignola. Lo scontro interno dunque è già tutto aperto. I deluchiani, che già nei mesi scorsi avevano sollecitato in questo senso il commissario provinciale Aldo Cennamo, insistono nella richiesta di un congresso urgente da celebrarsi prima delle elezioni regionali. Forti del risultato ottenuto al congresso nazionale in provincia di Avellino, dove Area Dem unica componente a sostenere colui che sarebbe diventato il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, raggiunse il 48% contro tutte le altre sensibilità interne al partito ritrovatesi intono alla candidatura di Maurizio Martina, ma anche dell’esito del congresso regionale con la lista a sostegno di Leo Annunziata, i deluchiani non molleranno l’osso con facilità e sono pronti ad investire della questione il partito nazionale, in particolare il Ministro Franceschini. L’obiettivo principale resta quello di celebrare un congresso per restituire la parola agli iscritti, ridisegnare maggioranze e minoranze interne sulla base delle quali arrivare alla selezione dei candidati. Un congresso che, al momento, sia per i tempi ristretti, al voto si andrà comunque a settembre, sia per opportunità politica, nessuno sembra volere.
Argomento scottante su cui la prossima settimana dovrebbe arrivare una parola dal Nazareno, se non definitiva quantomeno indicativa. Qualora l’assise provinciale dovesse saltare definitivamente, così come appare più che probabile, la patata bollente della scelta delle candidature sarà esclusivamente in mano al commissario Cennamo che a quel punto dovrebbe cercare una sintesi tra le tante ambizioni interne al Pd e criteri di scelta oggettivi che, inevitabilmente, scontenteranno qualcuno. Non basterà ad Area Dem l’eventuale proposta di esprimere il nome della seconda donna da candidare. L’estrema ratio, in caso di esclusione della candidatura di Vignola, per Area Dem sarebbe quella di trovare compensazione nelle liste civiche collegate al Governatore. Un’ipotesi, per quanto più che remota, che significherebbe una rottura difficilmente sanabile con il partito.