Regionali, niente vincoli in consiglio comunale: è liberi tutti in maggioranza e opposizione – IL CIRIACO

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Il toto candidati alle elezioni regionali rischia di far saltare definitivamente la già labile geografia politica dell’assise comunale. La risoluzione del cubo di Rubik di un’aula caratterizzata dalla presenza preponderante, tanto in maggioranza quanto in minoranza, di esponenti del Pd e dintorni, rischia di diventare una mission impossible anche per il più abile degli strateghi politici.

L’ultima novità in ordine di tempo arriva dal consigliere Carmine Montanile. Tesserato al Pd, ma candidato alle amministrative del 2019 nella lista “Laboratorio Avellino” costruita dal consigliere regionale Maurizio Petracca (all’epoca ancora non entrato a via Tagliamento) a sostegno di Luca Cipriano, il medico di opposizione sarebbe pronto a sostenere la candidatura dell’ex presidente del consiglio Livio Petitto, tra i principali supporter, con la sua lista “Ora Avellino”, della candidatura di Gianluca Festa. Lo stesso Montanile lunedì, nel corso di una conferenza stampa, ufficializzerà il suo appoggio a Petitto, andando controcorrente rispetto al resto dei democrats di opposizione. Diverse volte in dissenso con i suoi compagni di minoranza, un esempio su tutti il suo aiuto nelle attività di screening sierologico volute da Festa a Campo Genova durante l’emergenza sanitaria e duramente criticate dall’opposizione per le modalità organizzative, da Montanile ci si aspetterebbe anche un passaggio in maggioranza, quale conseguenza della sua scelta elettorale in vista delle regionali. Ma, secondo i ben informati, non è escluso che prima di fare un passo politico così importante, il medico possa limitarsi ad abbandonare la squadra consiliare petracchiana per approdare al gruppo misto.

Ma quello di Montanile non è l’unico caso politico che scuote gli equilibri di Palazzo di Città. Per i piddini di opposizione fare squadra in questo momento è difficile: ognuno di loro infatti è costretto a sposare la causa degli altri due aspiranti candidati al consiglio regionale nella lista di partito, oltre Petitto e l’uscente Petracca, c’è il presidente dell’Alto Calore Michelangelo Ciarcia. Già i due esponenti del gruppo Pd non sono della stessa opinione, Ettore Iacovacci a sostegno di Petracca, Franco Russo di Ciarcia. Per il consigliere uscente si spenderà chiaramente anche il capogruppo di “Laboratorio Avellino” Nicola Giordano e ricambierà il sostegno avuto alle amministrative l’ex candidato sindaco Luca Cipriano. Con lui anche i due consiglieri eletti nelle sue liste civiche Marietta Giordano, tesseratasi al Pd insieme a Cipriano, e Francesco Iandolo.

Ma le cose non migliorano guardando alla maggioranza. La candidatura più che probabile del presidente del consiglio Ugo Maggio, festiano della primissima ora, tra le fila dell’Udc a sostegno del centrodestra, mina l’appoggio totale dei due gruppi del sindaco, “Davvero” e “W la Libertà”, all’alleato Petitto. Ben informati infatti parlano di malumori, per quanto ancora lontani dal trasformarsi in rottura, da parte di alcuni festiani che, forti della natura civica delle proprie squadre, potrebbero sentirsi liberi da accordi politici stretti da altri e dare una mano all’amico Maggio. Un’incognita, almeno per il momento, l’orientamento di voto della squadra ispirata dall’ex deputato Angelo Antonio D’Agostino. I consiglieri di “Avellino Vera” non si sono ancora espressi, e il loro appoggio a Petitto è, per il momento, probabile ma non ancora certo. Tra i festiani un voto, quello della consigliera Alessandra Iannuzzi, potrebbe andare a Francesco Todisco. La presenza della consigliera all’Hotel de La Ville in occasione dell’ultimo incontro promosso dal consigliere delegato alle Aree Interne, che sta lavorando ad una lista di sinistra nella coalizione deluchiana, non è passata inosservata.

Né la blindatura della candidatura di Petitto arrivata dalla vivavoce del sindaco, dovrebbe bastare a garantire voto e sostegno di tutta la sua maggioranza. I suoi “auguri all’amico Ugo” per un’avventura elettorale dalla parte opposta a quella di Petitto e del centro sinistra, potrebbero anche essere interpretati come un ‘liberi tutti a parte me’.



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