Prima il seggio in consiglio reginale poi le “pulizie d’autunno” nel Partito Democratico. Livio Petitto ha in mente una road-map molto chiara e la spiega nel giorno in cui apre la sua campagna elettorale, nella sede del comitato “Davvero”, che lo vedrà protagonista «per l’ennesima battaglia di libertà». Non è un progetto nuovo, ma un modo nuovo di stare dentro un progetto, quello del Pd, avvelenato da anni di brutte pratiche politiche e di “conventio ad excludendum” che lo hanno visto spesso, insieme al sindaco Festa, finire nel mirino del vertici di via Tagliamento. «Sosteniamo convintamente il Governatore De Luca con la nostra lista – ha detto – ma siamo del Pd, certo non il Pd irpino che non ci ha accettato alzando un muro inspiegabile. Mi sarei aspettato che la stampa facesse notare questo comportamento a dir poco anomalo, invece ho visto che ero io l’artefice del male, l’appestato di turno. Ringrazio la lista “Davvero” che mi ha accolto e sono altresi convinto che il seggio scattera ad Avellino ed io sarò eletto consigliere regionale. A quel punto, da buon animalista (come scritto nel simbolo della lista) tutelerò i personaggi in via di estinzione. Questa è la volta buona per cambiare pagina anche all’interno del Pd: mi appello a chi ha a cuore le sorti del Pd. Questa lista si legge”Davvero” ma è il Pd alternativo». Il programma, quello relativo al partito almeno, non ammette interpretazioni e va verso la rottamazione spinta. «Sono stato vittima dei comportamenti di personaggi che hanno comunque fatto la storia di questi territori e che rivestono anche ruoli di primaria importanza nel consiglio regionale. Sono stato vittima di atti a dir poco vili nei miei confronti. Quale migliore occasione di un confronto elettorale per misurare la validità di una linea? Del resto il congresso non ce lo hanno fatto fare, il ricorso contro la segreteria è stato firmato dal candidato Ciarcia che oggi parla di treni. Io non l’ho mai preso, ho sempre cercato di conquistarmelo con la forza delle idee e il sostegno della gente e degli amministratori. Qualcuno invece mi pare che faccia il pendolare, da più di venti anni, e si parla di enti sovracomunali: questi signori dov’erano venti anni fa? Noi parleremo di idee e proposte, augurando una buona e serena campagna elettorale a tutti, anche chi, non avendo idee, continua a parlare di me». Programmi e progetti per l’Irpinia sotto la guida di De Luca, nonostante siano tante le voci che vogliono proprio il Governatore come l’artefice dell’ultimo no alla presenza di Petitto. «Si dicono tante cose – prova a minimizzare – non voglio dar credito a queste voci. Conosco le persone che hanno firmato quel documento (la lettera a Zingaretti per chiedere la candidatura di Ciarcia ndr) che appartiene alle logiche del passato, noi guardiamo al futuro». Al passato, invece, Petitto guarda per ribadire la bontà di tutte le scelte compiute in disaccordo col Pd. «Certo che le rifarei, sono scelte di libertà cosi come questa campagna elettorale: una battaglia per la libertà del Pd e dell’Irpinia, adesso davvero basta. Veramente vogliamo parlare della segreteria farlocca che decise la candidatura di Cipriano? E parliamo delle provinciali. Dopo aver rinunciato a partecipare ad un congresso perché la platea era falsata, e lo ha detto il Tribunale e non io, ma abbiamo comunque partecipato alle amministrative del 2018 nella lista del Pd, senza di noi non l’avrebbero fatta, dove sono stato il più votato. A novembre abbiamo sfiduciato il sindaco per manifesta incapacità, poi abbiamo partecipato alla composizione delle liste per le provinciali. C’era stata la condivisione del nome di Ernesto Urciuoli (il sindaco di Aiello, candidato alla Presidenza) perché una componente voleva Palmieri e un’altra Farina. Di notte, come per magia, per tornare alle logiche che mi hanno escluso, qualcuno ha scelto un altro candidato. Da queste logiche io scappo via. Per questo non abbiamo votato il candidato del Pd, ma solo la lista ed infatti tre consiglieri su quattro fanno parte della nostra componente. Infine il 2019 dove abbiamo fatto una battaglia perché non hanno voluto fare le primarie ed hanno candidato una persona (Cipriano) che sei mesi prima aveva votato il Movimento Cinque Stelle, creando un’associazione, Mai Più, per andare contro il Pd. Anche stavolta faremo una battaglia di libertà e siamo sicuri che libereremo questa provincia da queste logiche». Gli stessi concetti sono stati espressi dal sindaco di Avellino, Gianluca Festa, presente per marcare il suo sostegno a Petitto (insieme al vicesindaco Laura Nargi). «Le valutazioni sul partito le faremo il 21 settembre, ma fanno davvero tristezza le affermazioni di coloro che non volevano candidarsi perché c’era Petitto…». Nessuna ripercussione – ha ribadito il sindaco – sugli assetti in consiglio comunale. Secondo Festa, poi, non è stato De Luca a mettere veti, «altrimenti non avremmo avuto l’offerta di Campania Libera. La realtà è che qualcuno ha paura di competere».