Regionali, Sibilia: a quel tavolo la “vera” Forza Italia. Noi leali con Caldoro. Un nostro candidato? Vedremo – IL CIRIACO

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Dal tardo autunno del 1993 alla piena estate del 2020. C’è un filo rosso che lega 27 anni di militanza politica all’interno di Forza Italia e un nome che fa da collante a questa storia: quello di Cosimo Sibilia. Nel novembre del 1993, infatti, partì da Mercogliano, con la nascita del primo club irpino, l’avventura degli azzurri in questa provincia. Una storia che, 27 anni più tardi, prosegue mettendo attorno ad un tavolo, a Sant’Angelo a Scala, i continuatori di quella storia. Allora come oggi è Sibilia a tenere le redini di un gruppo che unisce dirigenti navigati e giovani alle prime esperienze. L’obiettivo comune è quello di far crescere il partito ma seguendo la strada diametralmente opposta a quella del commissario provinciale Fulvio Martusciello. Un partito diviso, come è stato spesso nella sua storia, che si presenta all’appuntamento con le urne consapevole di essere ad uno snodo decisivo per il suo futuro. C’è da sostenere il candidato governatore, espressione di Forza Italia, ma anche da respingere l’assalto della Lega che punta senza farne mistero a conquistare la leadership del centrodestra. Ecco, dovesse riuscirci per Forza Italia si aprirebbe un periodo che dire incerto è poco e allora occorre far gruppo rimettendo in campo persone e valori che hanno fatto crescere il partito anche qui, negli anni d’oro di Berlusconi. E’ servita soprattutto a questo la “reunion” di qualche giorno fa, voluta da Lazzaro Iandolo, già consigliere comunale ad Avellino e da sempre vicino a Sibilia. Un incontro che ha messo insieme pezzi dell’intero territorio: lo stesso Iandolo e Ines Fruncillo per la città, Domenico Gambacorta per l’arianese, Antonella Pecchia per il Mandamento, Giuseppe Covino per l’Alta Irpinia, il sindaco di Montoro Girolamo Giaquinto per il montorese-solofrano. «Si, ci siamo ritrovati – spiega Sibilia – su iniziativa di Iandolo che ha messo insieme degli amici storici che da sempre si riconoscono in Forza Italia, è stata l’occasione per una bella riflessione…».

Onorevole, lei sa bene che, vista la situazione attuale di Forza Italia, questa non può essere archiviata come una semplice cena tra amici…

«Certo, sono consapevole che le presenze a quel tavolo sono destinate a far discutere, ma le assicuro che la nostra discussione è stata centrata sull’approccio a questa campagna elettorale».

Quindi tutti d’amore e d’accordo, in Forza Italia è tornato il sereno, lo ha detto anche il commissario provinciale Martusciello in una nota…

«Si, ho sentito che ha diffuso una breve dichiarazione nella quale prende atto del fatto che le nostre posizioni si siano riavvicinate…».

E non è cosi?

«Allora, l’ho detto e lo ripeto ancora una volta: Martusciello non era, non è e non sarà mai un mio interlocutore. Il resto lo vedremo alla prova dei fatti e dei risultati, noi confermiamo la nostra lealtà nei confronti di Caldoro e del centrodestra…».

Magari con qualche candidatura riconducibile a lei…

«Vedremo, a breve ci riaggiorneremo e vedremo. Per ora abbiamo svolto una discussione ampia e scevra da condizionamenti per far venir fuori una posizione che, tra l’altro, è condivisa da riferimenti di tutto il territorio provinciale. Adesso valuteremo se e come appoggiare eventualmente qualche amico o qualche amica se dovessero manifestare l’intenzione di candidarsi».

Nella lista di Forza Italia?

«Non mi pare ci siano le condizioni, la lista è stata già chiusa peraltro senza che ci sia stata data la possibilità di condividere questo percorso e questo, non lo nego, è stato un ulteriore motivo di divisione. Credo che la lista sia stata concepita per far arrivare primo un candidato, ma vorrei ricordare che quello che conta è riuscire a far scattare il seggio…».

Martusciello ha anche ridisegnato l’organigramma del partito, manca solo la casella del coordinatore provinciale che dovrebbe essere occupata dal consigliere provinciale Franco Di Cecilia. La soddisfa questa decisione?

«Mi pare che a questa riunione non sia stato invitato e questa dovrebbe già essere una risposta. Ricordo che lui diceva che eravamo il partito delle undici tessere e dei molti voti. Adesso vedremo quanti voti saranno capaci di conquistare. Comunque la cosa certa è che a quel tavolo a Sant’Angelo a Scala c’erano persone che hanno fatto, in questi 27 anni, la storia di Forza Italia e del centrodestra. E ancora restiamo coerenti, evidentemente lui ha scelto un altro percorso ma a noi questo avanspettacolo non interessa…».



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