Sarebbe fin troppo facile, dati alla mano, esibirsi in uno degli sport preferiti dalle nostre parti: l’uscita pubblica all’insegna dell’«io l’avevo detto». Potrebbe farlo Cosimo Sibilia ed avrebbe ben donde visto il disastro di Forza Italia (e quello del centrodestra nel suo complesso). Ma la Cassandra è un ruolo che poco si addice a chi fa politica e quindi, preso atto della disfatta, occorre ragionare su come ripartire. Ovviamente niente di quanto è stato fatto fino ad ora può essere salvato, si deve ricominciare daccapo e Sibilia c’è, a condizione che si abbia chiaro l’orizzonte verso il quale muovere.
Sibilia, è stata una Caporetto…
«Le cose sono andate esattamente come ci si aspettava. Nessuna sorpresa rispetto a quanto era accaduto in fase di preparazione delle liste. Nessuna concertazione, una lista fatta su misura per un solo candidato, alla fine il risultato ottenuto si commenta da solo: quelli che hanno votato Forza Italia lo hanno fatto perché non conoscevano Martusciello, altrimenti non avrebbero votato Forza Italia».
Nemmeno il centrodestra nel suo complesso se la passa bene…
«E’ vero il contrario, evidentemente l’offerta politica non ha per niente soddisfatto l’elettorato»
Forse anche la candidatura apicale non è stata proprio la scelta migliore…
«Caldoro ha sottolineato che il suo risultato è stato superiore di ventimila voti rispetto alle liste che lo sostenevano. Beh, in questa situazione mi sembra una cosa normale. Il problema non è tanto Caldoro ma chi lo ha scelto…»-
Scusi, ma è espressione di Forza Italia…
«I vertici avrebbero dovuto capire che si trattava di una candidatura “spenta”, un uscente che aveva perso. Certo, De Luca è stato abile a sfruttare appieno la vicenda Covid, nascondendo le mancate risposte negli altri settori, ma gli errori del centrodestra sono stati enormi».
E ora come si riparte?
«Non c’è dubbio che ci debba essere una presa di coscienza rispetto a quello che è accaduto, ma io dopo trent’anni non ho più voglia di discutere con personaggi di terza e quarta fila, camerieri e lacchè, altrimenti ognuno è libero di assumere le scelte che ritiene più opportune».
Si spieghi meglio…
«Voglio capire che in direzione il partito intende andare e non è più sostenibile continuare in questo modo con un filtro attorno al presidente Berlusconi perché cosi non andiamo lontano. Non abbiamo una linea politica: sul Recovery Fund abbiamo posizioni differenti con la Lega, non sappiamo se moriremo sovranisti o moderati e cosi la Meloni aumenta i consensi perché le basta mostrare la sua coerenza».
Ma Cosimo Sibilia che ruolo intende recitare in questo processo di ricostruzione?
«Al momento vedo un futuro complicato sia per il partito irpino sia per quello regionale. Per il momento aspetto di capire in che direzione si muoveranno i vertici nazionali e poi mi incontrerò con gli amici che hanno condiviso le mie idee e le mie posizioni e decideremo il da farsi, il tempo c’è visto che non ci sono scadenze elettorali a breve. Il problema, però, non è come ripartire ma da quali basi».
Però c’è ancora il ballottaggio ad Ariano e Martusciello ha detto che il partito sta lavorando…
«Mi auguro che non si faccia vedere da quelle parti altrimenti il risultato potrebbe essere lo stesso delle regionali…».