Non è sufficiente vedere quello che accade nella maggioranza consiliare: tutto è inevitabilmente legato anche a quello che accade al di là del perimetro Festa-Nargiano, e quindi nel centrosinistra e nel centrodestra avellinesi. Più gli avversari si spaccano e spacchettano, più si aprono spazi di dialogo e margini di convenienze reciproche. Ecco perché non è facile interpretare le ragioni e gli scopi della crisi implosa nella maggioranza Nargi. Non è facile nemmeno capire se la crisi sia realmente rientrata, come pure è sembrato dopo l’ultima riunione della Commissione Bilancio (quella dove è stato eletto presidente Nicola Giordano del Pd): tutti si aspettavano il gesto eclatante, l’azzeramento, la sfiducia al presidente con il voto dei tre consiglieri di maggioranza. E invece no. L’azzeramento è saltato, almeno per ora: perché le due anime della maggioranza, Nargiani e Festiani, non si sono proprio presentate in Commissione. Come se l’ordine di scuderia non fosse più quello di ‘azzerare’, ma quello di far ‘rinviare’ la seduta, magari per rallentare i lavori di questa commissione che per statuto spetta alla minoranza e che i Festiani avrebbero voluto far presiedere ad Antonio Bellizzi (Per Avellino) e non al nemico giurato Giordano. Invece alla prima riunione della ‘Commissioni della discordia’ il numero legale minimo per rendere valida la seduta è stato raggiunto lo stesso, grazie alla presenza, oltre che del presidente e di Bellizzi, anche di Rino Genovese (Patto Civico), che probabilmente avrà voluto dimostrare che il suo appoggio alla sindaca Nargi è un ‘appoggio esterno’, più ‘indipendente’ che ‘fedele’. A questo punto, guardando i numeri di questa prima Commissione Bilancio, si è realizzato quello che i due gruppi Festiani (Davvero e Viva la Libertà) avevano chiesto alla Nargi: rimarcare che la maggioranza è una cosa e il Patto Civico è un’altra. In Commissione si è visto proprio questo: Patto Civico presente, Nargiani e Festiani assenti. In ogni caso, per tornare all’incipit di questo articolo, da qui a dare per scontata una ‘pace fatta’ però ce ne corre, anche perché già domani mattina (lunedì 21 ottobre) ci sarà un’altra occasione di confronto-scontro: si riunisce l’altra delle due commissioni riservate alla minoranza, la Commissione Trasparenza, presieduta da Ettore Iacovacci (anche lui Pd) e anche lui nemico giurato di Festa, e quindi dei Festiani.