Stamattina la campanella del Convitto ha accolto gli alunni del Classico, finalmente rientrati in sede, dopo i lavori strutturali all’edificio storico. Un necessario momento di accoglienza, voluto fortemente dal Rettore Dirigente Scolastico, Prof. Attilio Lieto, ha riunito tutti gli alunni del Liceo Classico e le due quinte del Liceo Europeo nel Campo sportivo adiacente all’edificio, che ha reso gioioso e meno stressante il rientro a scuola, dopo le famigerate e tanto attese vacanze natalizie. Nel discorso introduttivo il Rettore ha sottolineato l’importanza dei luoghi che ci accolgono e il rispetto che occorre riservare ad essi, che richiede sicuramente un intenso impegno di cittadinanza attiva. Rispettare i luoghi vuol dire rispettare le regole e le vite delle persone che vi abitano. La speranza è quella di creare nei luoghi, tradizionalmente ‘scolastici’, qualcosa che sa di nuovo, che possa rendere
ancora più vivibili e inclusivi gli spazi destinati alla didattica.
I rappresentanti delle classi si sono alternati in un messaggio di ringraziamento per la promessa mantenuta del rientro in sede a gennaio, mentre tra le mani reggevano palloncini a forma di stella, con impressi termini come “gentilezza”, “rispetto”, “sogni”, “gioia”, “dialogo”, “amore”, “valori”….Gli alunni più piccoli, della IA cla, visibilmente emozionati per quello che per loro è stato un ulteriore primo giorno di scuola , con il cuore a mille, non vedevano l’ora di vedere la loro aula, i laboratori, gli spazi comuni per la merenda, la Rotonda…. Hanno espresso il desiderio di vivere ogni giorno scolastico con intensità, con entusiasmo, con impegno e con felicità, contagiando ed emozionando i presenti. Dalla IIA Cla è arrivato un messaggio di speranza, per questo nuovo anno, con l’obiettivo di trascorrere ancor più tempo in comunità, come sottolineato dalla stessa etimologia di Convitto, cum vivere. Dalla IIIA Cla 3A si è levato un messaggio d’amore per una Scuola per la vita, è stato espresso il bisogno di una quotidianità vissuta fino in fondo. La visione emersa dai messaggi è quella dell’Istituzione, una “casa”, come hanno sottolineato gli alunni della IVA Cla.
Una fredda e uggiosa mattina avellinese di gennaio si è trasformata nel “momento migliore per iniziare qualcosa di nuovo”, per citare il testo degli alunni della VB Cla. Il Convitto, dunque, si riconferma come luogo di unione nelle parole degli stessi allievi, di condivisione e di reciprocità, per l’essere “famiglia”. Gli alunni di VA Eu hanno ricordato i momenti difficili, vissuti nel desiderio e nell’ansia di ritornare in sede, il supporto reciproco e la continua e rassicurante presenza del Rettore, dei Docenti, del personale A.T.A. Per le quinte mancano sei mesi alla maturità, che gli alunni, ormai veterani del Convitto, desiderano vivere gioiosamente ‘insieme’, uniti nell’amicizia e nello studio, come ha sottolineato il rappresentante della VB Eu, sapendo che per crescere e migliorare bisogna
mettersi alla prova ogni giorno!
E dunque, a ragione, la VA Cla ribadisce che questo secondo inizio d’anno deve essere per tutti una ‘nuova opportunità’! Tanta gratitudine al Rettore, per la presenza costante, per la premura e per aver mantenuto una
promessa fatta, perché si sa che, per rimediare all’imprevedibilità della sorte, occorre fare promesse e, soprattutto, occorre mantenerle, per parafrasare una famosa massima di Arendt